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Bilancio 2024: le opposizioni chiedono il confronto preventivo sugli emendamenti

Il saldo netto da finanziare ammonta a 20 milioni. Il Segretario alle Finanze Gatti assicura che non si farà nuovo debito. Nel rendiconto 2022 avanzo di gestione di 15 milioni

di Luca Salvatori
28 nov 2023
Bilancio 2024: le opposizioni chiedono il confronto preventivo sugli emendamenti

La seduta serale del Consiglio Grande e Generale è stata interamente dedicata alla prima lettura del Bilancio Previsionale 2024. Nella relazione accompagnatoria il Segretario di Stato alle Finanze Marco Gatti ha spiegato che la redazione del pdl è stata ispirata, come sempre in passato, da “sana e ponderata prudenza”, nonostante i dati 2023 forniscano una prospettiva ottimistica. L'obiettivo – ha dichiarato – è garantire sane riserve di bilancio e un adeguato livello di liquidità riducendo anche il rapporto debito/pil. L'altra sfida per il 2024 – ha poi aggiunto – è la risoluzione della problematica degli npl con conseguente rafforzamento della capitalizzazione e della redditività del settore bancario.

Gatti ha anche elencato alcuni dei numeri principali della manovra : il disavanzo finanziario previsto è di 38 milioni di euro mentre il saldo tra entrate ed uscite correnti è in positivo di 29 milioni. Il netto da finanziare per coprire le maggiori uscite di bilancio ammonta a 20 milioni. Il Segretario alle Finanze ha anche affermato che non è previsto un ulteriore ricorso al debito sottolineando che il consuntivo 2022 si è chiuso con un avanzo di gestione di 15 milioni.

Dato quest'ultimo accolto con favore anche dalle opposizioni e in particolare da Rete che all'epoca era forza di Governo. Sia dal movimento che da Libera ribadita la richiesta di confronto preventivo sugli emendamenti che l'Esecutivo presenterà in seconda lettura, lasciando intendere che altrimenti si potrebbe prospettare un forte ostruzionismo. Da Repubblica Futura ribadita la critica per l'assenza di misure per contrastare il caro vita. La sessione consigliare riprenderà oggi alle 15 con l'esame in seconda lettura della “Legge quadro sulle Società benefit”, presentata dalla Segreteria di Stato all'Industria.





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