L'ordine del giorno sulla violenza contro le donne, sottoscritto da tutti i gruppi in commissione esteri, ma non votato per mancanza del numero legale, 'ridepositato' in Consiglio Grande e Generale. Lo ha letto all'aula Daniela Giannoni di Rete, auspicando sia posto celermente al voto. In estrema sintesi impegna il Governo a riferire al Consiglio sulle misure a contrasto della violenza contro le donne, ad aggiornare la normativa in materia – introducendo il reato di molestia sessuale - e a sostenere l’attività dell’Authority Pari Opportunità.
Al netto di questo dossier, su cui è emersa una certa condivisione, il dibattito in comma comunicazioni ha mostrato per l'ennesima volta narrazioni nettamente contrastanti con l'opposizione all'attacco del Governo. Per Libera il paese è immobile e le condizioni sono peggiorate rispetto all'inizio della legislatura; Rete parla di un ritorno indietro nel tempo citando il caso delle immatricolazioni delle auto sammarinesi in Italia e l'anomalo proliferare delle rivendite in territorio. Sul tema incalza anche Rf che affonda inoltre il colpo su sanità e questione denatalità. Tutte le opposizioni fortemente critiche anche sulla gestione del dossier aviosuperficie di Torraccia – con il coinvolgimento dei finanziamenti sauditi - e quello che hanno definito l'ennesimo show del Segretario di Stato Pedini Amati, in relazione ai presunti complotti in aula nei suoi confronti. Chiarimenti, su quest'ultimo aspetto, chiesti anche da Rossano Fabbri, in maggioranza.
A prendere le difese del Governo l'intervento di alcuni Segretari di Stato che hanno citato, a più riprese, il report positivo da parte del Fondo Monetario. Come hanno affermato diversi consiglieri c'è una diffusa sensazione di essere già in campagna elettorale. Per Roberto Ciavatta di Rete il Governo potrebbe cadere già a gennaio, dopo il bilancio e la parafatura dell'accordo Ue. Il Segretario di Stato Lonfernini ha ipotizzato elezioni anticipate a giugno o settembre. Ipotesi ribadita anche dal Segretario di Stato Beccari che ha anche chiarito come il voto di San Marino per l'Expo 2030 andrà all'Italia.