Maggioranza, gruppi e rappresentanze consiliari a confronto su uno dei nodi della riforma istituzionale: il congresso di stato. Un incontro nato dall’ordine del giorno consiliare che impegnava il Governo ad aprire il dialogo con le forze politiche. Sul tavolo argomenti quali i poteri del congresso e responsabilità individuali e collegiali, modalità di nomina dei membri di governo, presidenza dell’organo esecutivo, incompatibilità, sfiducia costruttiva. Tutti temi che hanno visto confrontarsi le posizioni della maggioranza e quelle dell’opposizione in un clima costruttivo, nonostante per quest’ultima il documento in discussione sia confuso e inadeguato. Da segnalare comunque che c’e’ stata convergenza sul fatto che il Congresso non debba essere presieduto dai Capitani Reggenti, mentre i partiti di minoranza hanno espresso perplessita’ sulla sfiducia costruttiva per la quale sono necessari i 2/5 dei consiglieri. Posto anche il problema del rapporto tra congresso e consiglio, con l’ipotesi che chi venga nominato al governo sia sostituito temporaneamente in parlamento dal primo dei non eletti. Si tratta comunque per i partiti dell’opposizione di affrontare il nodo politico delle questioni per poi agire sulle leggi. La maggioranza ribadisce la volontà di dialogo in quella che rappresenta una delle priorità del governo straordinario: l’ampiezza dei numeri dei partiti al governo non e’ un limite al percorso di riforme.
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