Dc, Psd e Ps ancora una volta insieme, uniti da preoccupazioni che non perdono forza, anzi, si alimentano di nuove informazioni: hanno appreso che il presidente del cda di Cassa potrebbe avere qualche procedimento giudiziario in corso. Sono notizie tutte da verificare ma ancora – dicono - non smentite. Se confermate – afferma Mancini - verrebbero meno i requisiti previsti da norme e modifiche statutarie. “Nessun processo o sentenza ma richiesta di chiarimenti urgenti. “Non sappiamo neppure se Bcsm abbia già espresso il proprio gradimento sui requisiti di onorabilità degli amministratori" – aggiunge Venturini, anche se Capicchioni ritiene probabile che sui nominativi ci sia stato già un confronto fra Governo e Bcsm. Dito puntato soprattutto sulla mancanza di condivisione. Ricostruiscono i fatti, la richiesta di un nominativo per il cda venerdì mattina da comunicare entro le 16.30 del giorno successivo. Poco più di 20 ore per una valutazione non facile dato che il candidato doveva rappresentare tutta l'opposizione sulla base di requisiti aggiuntivi difficilmente definibili senza conoscere i profili degli altri membri. Il Governo alla fine ha tirato dritto ma la minoranza non ha rinunciato a un suo candidato. La scelta del Governo è definitiva – chiede il capogruppo del Psd - o la minoranza può ancora indicare un suo membro? Forti critiche anche per la nomina di sei forensi su sette – l'unico sammarinese è stato indicato dalla Fondazione - “soprattutto – attaccano - dopo i proclami della maggioranza sulla valorizzazione di professionalità interne nei settori nevralgici". Sul tavolo una serie di domande su curricula, criteri di scelta, nominativi e chi li ha proposti. In Ufficio di Presidenza chiederanno un comma pubblico su Cassa nel prossimo Consiglio. Nelle parole di Mancini il rammarico per un Governo autoritario che procede per slogan. Non è così – dice – che si Governa il paese. E' evidente – aggiunge - che gran parte della maggioranza era all'oscuro delle scelte degli ultimi giorni.
Venturini si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa dopo le accuse di Repubblica Futura su uniformità di posizioni fra Rete e Pdcs. “Siamo all'opposto – rimarca il segretario di Via delle Scalette - ma uniti da preoccupazioni comuni. La maggioranza dovrebbe dare risposte piuttosto che preoccuparsi se vado a braccetto sul Pianello con Ciavatta”.
Monica Fabbri
Venturini si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa dopo le accuse di Repubblica Futura su uniformità di posizioni fra Rete e Pdcs. “Siamo all'opposto – rimarca il segretario di Via delle Scalette - ma uniti da preoccupazioni comuni. La maggioranza dovrebbe dare risposte piuttosto che preoccuparsi se vado a braccetto sul Pianello con Ciavatta”.
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