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Categorie economiche preoccupate da un bilancio che "fa cassa senza rilanciare"

12 nov 2017
Incontro su bilancioCategorie economiche preoccupate da un bilancio che "fa cassa senza rilanciare"
Categorie economiche preoccupate da un bilancio che "fa cassa senza rilanciare" - Usc, Osla, Unas, Anis: "sì ai sacrifici ma per lo sviluppo, non per coprire la spesa corrente"
“Non c'è praticamente nulla per rilanciare il turismo”. Il laconico commento del rappresentante dell'Usot all'uscita dall'incontro al Begni riassume la delusione sulle prime linee guida del bilancio. Se infatti il sindacato dichiara che su quel testo – se non cambia - si può ragionare, le categorie economiche sono di altro avviso. L'Unas parla di lista della spesa, di rosario di severità. “Interventi come minimum tax e patrimoniale – spiega Pio Ugolini - sono lontanissimi dal nostro modo di pensare e forse anche incostituzionali”. Non ci siamo mai tirati indietro di fronte ai sacrifici – gli fa eco Andreina Bartolini - ma in un'ottica di sviluppo, non per coprire la spesa corrente”. Per l'Usc il mero contenimento dei conti non produce nulla. Torna la questione dello stanziamento per le infrastrutture e il piano di sviluppo di 30 milioni spalmati in tre anni. “Speravamo che i dieci milioni di investimenti servissero a rilanciare il comparto mentre il Governo parla di opere pubbliche non strettamente legate al turismo”. C'è poi l'aspetto della spending review, con il tavolo di lavoro che vede coinvolte anche associazioni e parti sociali. “Gli interessi – afferma Paride Bugli – spesso non coincidono. Si vuole ridurre la spesa corrente intervenendo solo sul 10%. Il resto è intoccabile. Non si può parlare di sviluppo – avverte - se non si affrontano alcuni nodi”. Rispetto ai contributi a pioggia, Osla propone una graduatoria in base al reddito famigliare. Suggerisce di superare certi tabù applicando il principio anche alle prestazioni sanitarie. Concorda anche l'Anis: “non è una soluzione intervenire sempre a livello di imposte senza ridurre la spesa corrente. Servono anche accertamenti per una lotta più decisa all'evasione fiscale. Riguardo alla patrimoniale, William Vagnini ne teme l'effetto deprimente su economia e aziende oltre al rischio di frenare chi pensa di fare impresa a San Marino”. Categorie economiche e associazioni datoriali chiedono incontri individuali con il Governo per fare emergere criticità e proporre idee. “Vogliamo portare 5 punti che non costano niente ma che sono funzionali per la piccola impresa”, dice Pio Ugolini. “Li chiediamo da tempo, speriamo sia la volta buona”.


MF

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