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CGG: accesa la coda del dibattito sulla tornata elettorale. Dialettica articolata anche in maggioranza

Chiusa in tarda mattinata la sessione consiliare iniziata ieri

9 lug 2024

Decisamente non il classico clima rilassato da “primo giorno di scuola”, in questo breve Consiglio. Piuttosto un confronto molto politico, a tratti serrato; specie nel tracciare un bilancio delle consultazioni del 9 giugno: Comma che ha di fatto chiuso i lavori. Al netto del generale apprezzamento per l'intervento della Reggenza, solo su un punto piena concordia: la necessità di rimettere mano alla Legge elettorale. Altro tema ricorrente il tramonto del movimentismo.

Come dimostra la sparuta pattuglia di RETE; impegnata oggi in un'analisi della debacle. Individuata l'origine nell'esperienza governativa con la DC; definita “innaturale” ma indispensabile in quel passaggio storico turbolento. Avrebbe dunque difettato la comunicazione con i propri sostenitori.

Nessun dubbio su chi abbia perso. E piuttosto chiara, per tutti, l'aspirazione dell'elettorato alla continuità; che ha trovato risposta specie nella DC. Rivelatasi oggi molto distante – a dispetto della teorica affinità d'area – dall'ex alleato Motus. Critici, gli esponenti di questa formazione, sulla scelta di Via delle Scalette di dar vita ad un'alleanza ritenuta “orientata a sinistra”, con un potenziale gap di coesione; il confronto è allora tornato all'ormai noto emendamento presentato tempo fa da DC e Libera.

Non fu un accordo, ma l'inizio di un percorso, ha precisato Francesco Mussoni; che ha anche definito la scelta di DML di correre in solitaria poco umile e strategicamente sbagliata”. Da qui le secche repliche di Gaetano Troina e Fabio Righi; stanchi, peraltro, del ritornello della “sindrome di calimero”.

Frizioni non limitate alla dialettica maggioranza-opposizione. Già ieri dal Segretario Pedini Amati prese di posizione forti. Questa mattina, sempre dai banchi del PSD – reduce dall'ottima performance elettorale -, l'intervento di Luca Lazzari; con un invito – ai compagni di coalizione - a prendere in considerazione sia ciò che unisce alla DC, sia ciò che divide. E poi un riferimento ad una asserita “cultura clientelare”, che evidentemente non è piaciuto al leader del Partito di maggioranza relativa. A qualcuno dà fastidio il risultato inequivocabile” della Democrazia Cristiana, ha tuonato Gian Carlo Venturini.

Apparentemente più soft, in campo progressista, la postura di Libera; focalizzata sulla ricerca di una sintesi tra stabilità e cambiamento. Preoccupazione, poi, per il trend dell'astensionismo. Infine Repubblica Futura, che annuncia un'opposizione ferma e costruttiva; indicando nel dossier europeo un esempio di lavoro concertato. Soddisfazione per l'esito delle urne; non per il clima pre-voto, vista la “campagna di odio mediatico” - ha dichiarato Sara Conti – da parte di un “sito estero”. Anche Motus ha biasimato quanto avvenuto nella fase che ha preceduto la tornata; parlando fra le altre cose di minacce e fake news.

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