Dopo lo slittamento deciso da un Ufficio di Presidenza “ad horas” è stato aperto questa sera il comma con l'esame in seconda lettura della Variazione al Bilancio di Previsione dello Stato. Nel pomeriggio il deposito degli emendamenti, da parte delle varie forze politiche. Nella relazione introduttiva il Segretario di Stato alle Finanze ha ricordato come in prima lettura il PdL si caratterizzasse prevalentemente per gli articoli iniziali, riguardanti l'acquisizione di partecipazioni di Banca Centrale e beni immobili di pregio già detenuti dalla Società di Gestione Attivi ex BNS spa. In seconda lettura – ha spiegato - il Governo ha presentato emendamenti prevalentemente in adeguamento di capitoli di bilancio sia sulle entrate – rimanendo “prudenti” –, sia di capitoli di spesa. Ma l'intervento più rilevante – ha aggiunto - riguarda ancora la questione BNS. A seguito della risoluzione – ha ricordato – sono stati emessi 207 milioni di obbligazioni garantite dallo Stato, dunque già conteggiate come debito pubblico. Il Governo ha ritenuto di non convertire i crediti d'imposta in titoli di credito fiscali. Prevista dunque l'emissione di titoli del debito pubblico per oltre 53 milioni per coprire la prima scadenza e la possibilità di fare lo stesso processo, entro l'anno, per 150 milioni. L'obiettivo ha continuato - è lo sviluppo di un mercato secondario, a San Marino – fino ad ora praticamente inesistente -, per iniziare a fare circolare queste obbligazioni. Una “sfida”, la definisce Marco Gatti. Previsti inoltre stanziamenti aggiuntivi per l'ISS, compresi investimenti nella robotica. Sconfortato Michele Muratori, Libera; che ha parlato di uno stravolgimento dell'impianto, con gli emendamenti. “In questa legge c'è di tutto”, “una presa in giro”; citata anche l'abolizione della Commissione UNICEF. “Un enorme pastrocchio”, “una vergogna”, secondo Nicola Renzi, RF. Anche lui ha definito il PdL “una seconda Finanziaria”. Poi si è rivolto al Segretario di Stato, chiedendogli quale sia il deficit fra entrate quest'anno e spese. Continuiamo a fare debito, “non c'è lo straccio di un'idea di sviluppo”. Negli emendamenti 29 volte si parla di debito pubblico, ha osservato Vladimiro Selva, Libera. A suo avviso si sta facendo debito per non far sentire ai cittadini la reale situazione di difficoltà del Paese. Credo che alcuni degli emendamenti presentati dal Segretario Gatti siano “alquanto inopportuni”, ha dichiarato Alessandro Bevitori, Libera. E poi, rivolto ai consiglieri di Maggioranza: "se avete una dignità tiratela fuori". Mi sarei concentrato di più sulle materie specifiche del Bilancio dello Stato, ha dichiarato Iro Belluzzi, Indipendente di Libera; che si è detto preoccupato per la possibilità che la sovranità del Paese sia messa in discussione da scelte poco oculate. Ha anche parlato di mancanza di prospettiva. Facile dire che questo Governo sta facendo debito su debito, ha dichiarato Manuel Ciavatta, PDCS; che ha comunque riconosciuto come vi siano stati molti emendamenti con poco tempo per esaminarli. Evidentemente sono stati necessari per una serie di scadenze, ha tuttavia aggiunto. “Se avete delle idee – ha tuonato, rivolto alle Opposizioni - tiratele fuori”. Non è possibile che si intervenga con emendamenti che riguardano l'universo mondo quando il progetto di legge era composto da pochi articoli, ha osservato Giuseppe Maria Morganti, Libera. All'ultimo momento vengono presentati 54 emendamenti che “non c'entrano un fico secco” con i 4 articoli del PdL originario. Ha parlato allora di “illecito costituzionale”. Molti di questi articoli sono “indecifrabili”. Si interviene anche sulla specializzazione dei medici - ha detto -, sulla normativa riguardante le residenze economiche, sulle inumazioni e le esumazioni dei cadaveri. Non si capisce il significato di molti degli articoli. E poi Giovanni Maria Zonzini, RETE; arrivare con una “finanziaria di mezza estate” con così poco preavviso ha reso difficile un approfondimento, ha riconosciuto. Ma non è la prima volta che finanziarie o assestamenti si trasformano in “provvedimenti omnibus”. La critica ci sta, ma non è una cosa mai vista; ricordata allora una finanziaria del 2015. Non c'è molto debito nuovo, ha detto; sostanzialmente un'operazione contabile – a suo avviso - quella riguardante la vicenda BNS. Ha ribadito poi la necessità di adottare interventi che consentano di garantire sostenibilità al bilancio. E' dal 2009 che il nostro Paese non è sostenibile finanziariamente, ha esordito Andrea Zafferani, RF. Il nostro titolo di Stato, emesso l'anno scorso, oggi rende il 3,5% a due anni di scadenza. Ha poi parlato di un deficit al 5% del PIL, senza piani di risoluzione del disavanzo di bilancio; ma “sembra che il problema non ci sia”. Stiamo continuando a dirigerci con il sorriso verso un burrone. La politica del Segretario Gatti è “leggerissimamente di corto respiro”. Si spendono soldi come se fossimo in un momento di finanze floride. Il Segretario dovrebbe dirci dove ha risparmiato quei soldi che consentono di mantenere a 150 milioni il mutuo per mantenere in pareggio il Bilancio. Totalmente ignorata infine – a suo avviso - la situazione dell'Azienda dei Servizi. Emanuele Santi, RETE, ha dichiarato di comprendere le critiche sul metodo delle Opposizioni. Poi qualche considerazione sul debito; sono 3 anni che in maniera abbastanza oggettiva dico che il debito pubblico è 1,4 miliardi. Con le operazioni messe in campo non abbiamo fatto altro che evidenziarlo; e questo è stato riconosciuto dagli organismi internazionali. Ma i parametri, nonostante le difficoltà, sono buoni; il Paese è ancora attrattivo. Perplessità, invece, sulla trasformazione delle obbligazioni, per 55 milioni, in titoli di Stato. Condivisa, comunque, la scelta politica della legge sulle risoluzioni; “ma poteva essere gestita in maniera diversa”. Annunciato inoltre un ulteriore emendamento della Maggioranza in accordo con il Governo. In questo momento era importante fare un'azione di verità rispetto al debito, ha aggiunto. Il discorso del mercato secondario va assolutamente approfondito. Eva Guidi, Libera, ha ringraziato i “3 consiglieri” di Maggioranza intervenuti; o siete sbalorditi o non sapete cosa dire, ha dichiarato, rivolta agli altri. Il problema del debito è relativo; anche se preoccupa il rialzo dei tassi. Il vero problema è il deficit. Con una situazione di disavanzo di questo genere occorreva provare a fare immediatamente le riforme. Infine Francesco Mussoni, PDCS. Abbiamo scelto di non fare molti interventi per non inflazionare il dibattito, ha subito dichiarato. Questo assestamento ha dei limiti, ha aggiunto: il limite del confronto ha riguardato sia le Opposizioni che la Maggioranza. Altro limite è il fatto che – in questa fase storica - non vi siano risparmi; e che raccolga le indicazioni delle Segreterie di Stato. Ma vi sono anche dei pregi: a partire dalla trasformazione della “situazione difficilissima di BNS” mantenendo le scadenze e consentendone la gestione. La centralità politica del provvedimento è in queste norme; così come nello stanziamento per l'ISS. Non una scelta politica – invece, a suo avviso – l'investimento sui robot. Sosteniamo l'innovazione dell'ISS, ma anche la responsabilizzazione degli organi di gestione. A seguire la replica del Segretario Gatti. Quanto al ritardo sulla presentazione degli emendamenti, e il loro numero, ha sottolineato come non si tratti di una novità. Ha poi parlato della necessità di dare risposte – con uno strumento veloce - a varie richieste pervenute tra la I e la II lettura. Ha poi rimarcato come non vi sia un nuovo indebitamento; non cambierà niente a livello di debito pubblico. L'obiettivo del Governo – ha dichiarato - è raggiungere il pareggio di bilancio e possibilmente un avanzo. La sfida è quella delle riforme. La gestione della cosa pubblica sta trovando un suo equilibrio, riconosciuto anche all'esterno. Non percorribile, a suo avviso, l'opzione di chiedere soldi a Banca Centrale: su questo il Segretario si è detto d'accordo con il Fondo Monetario. L'economia sta andando bene, ha continuato; e questo grazie anche alla stabilità di Governo, ha precisato. Respingo le accuse all'Esecutivo e alla Maggioranza di non avere un'idea di quello che facciamo. Quindi Alessandro Bevitori che ha chiesto a quanto ammonti il deficit di bilancio dopo questa variazione. Miriam Farinelli, RF, che ricordando l'importanza strategica dell'Accordo di Associazione, ha dato lettura ad un OdG nel quale si parla di ritardi inaccettabili nei rapporti tra BCSM e Bankitalia e si chiede un'audizione, entro luglio, in Commissione, con i vertici di Banca Centrale sullo stato di attuazione di accordi con Bankitalia ed eventualmente con istituzione europee. Poi Giuseppe Maria Morganti; all'interno della “messe copiosa di emendamenti” presentati dal Governo ve ne sono alcuni che non riguardano la partita finanziaria, ha dichiarato. Questi emendamenti non possono essere trattati alla stregua degli altri, ma devono necessariamente – dopo la prima lettura – essere discussi nelle rispettive Commissioni. Richiamata, allora, sul punto, l'attenzione della Reggenza. Nicola Renzi ha dichiarato di provare un senso di pericolo per il Paese. Non c'è stato confronto; sono intervenuti solo 4 consiglieri di Maggioranza: un segnale politico fortissimo, a suo avviso. Pronta la risposta di Alessandro Cardelli, PDCS, che ha ricordato gli incarichi di Governo di Renzi nella scorsa Legislatura: “il suo senso di pericolo dov'era?”. “Intervento con lo specchietto retrovisore”, ha dichiarato dal canto suo Andrea Zafferani. A suo avviso il disavanzo potrebbe ammontare a 70 milioni di euro; una Maggioranza così ampia, ha osservato, avrebbe dovuto dare risposte a queste problematiche. Bisogna fare degli interventi “che continuano a non esserci”. Replica conclusiva del Segretario Gatti. Non c'è un nuovo deficit, ha sottolineato; bisogna aspettare un consuntivo, con la presentazione dell'IGR. I titoli BNS vanno esclusivamente nel conto economico patrimoniale e non passano per il finanziario. Sull'OdG di RF ha ricordato come se ne fosse discusso già in comma comunicazioni, ribadendo come la Segreteria Finanze e BCSM non abbiano ricevuto alcuna lettera da Bankitalia e dal MEF. Sulla vigilanza si sta ragionando insieme su una collaborazione. E si è ritenuto di fare nelle prime settimane di luglio un'audizione con BCSM per avere una prospettiva e parlare dei temi citati. Concluso dunque il dibattito generale. Si riprenderà domani mattina, alle 9, con l'analisi dell'articolato.