Dopo la mediazione raggiunta in mattinata, e il conseguente superamento del freno dell'ostruzionismo, è iniziato il vero e proprio esame nel merito dell'articolato della Legge di Bilancio. Approfondito il confronto sui numerosi emendamenti aggiuntivi all'articolo 1 presentati da Repubblica Futura. Diversi quelli sulla questione energetica; i primi sono già stata respinti. Un Ufficio di Presidenza ha anticipato la seduta pomeridiana, disponendone – pare - un prolungamento fino alle 21. I lavori sono dunque ripresi dalla proposta nella quale si chiede all'Esecutivo di predisporre un piano operativo per incrementare il livello di autonomia energetica ed idrica della Repubblica. Effettivamente serve un piano sistemico, ha osservato il Segretario Gatti; che ha dichiarato di apprezzare l'intento della proposta. Ma lo strumento più appropriato è quello dell'ordine del giorno – ha aggiunto -, e comunque vi è l'impegno del Governo a riferire nella prossima Commissione. Rammarico da parte di RF, che ha sottolineato come in ogni caso si trovi un motivo per respingere emendamenti. La proposta è stata effettivamente respinta.
Emendamento successivo sul tema degli aiuti alle famiglie sulle bollette. Due linee d'azione proposte: redistribuzione dell'extragettito che AASS ottiene sul gas, e creazione di scaglioni sull'energia elettrica per tutelare le fasce più deboli. Proposta appoggiata da Libera perché – è stato detto – in questo Bilancio non vi è traccia di interventi su questo tema. Da un esponente di NPR una serie di osservazioni nel merito dell'emendamento, la cui formulazione è stata definita “fin troppo rigida”; ma “il Governo delle fare delle valutazioni”, trattandosi di questioni di equità e giustizia sociale. E' intervenuto anche il Segretario di Stato Fabio Righi, definendo il tema dell'emendamento “centrale”. “Un argomento da attenzionare nel più breve tempo possibile” e rispetto al quale serve una “pianificazione chiara”, al netto dell'instabilità internazionale. Necessario insomma insistere sulla produzione interna di energia, per dipendere sempre meno rispetto alle fluttuazioni di mercato. “Le soluzioni che vengono date in questo settore – ha aggiunto - possono essere veri e propri volani di sviluppo”. Condiviso da RETE lo spirito dell'emendamento; un esponente del Movimento considera urgente la realizzazione di infrastrutture per favorire l'autonomia energetica, pur trattandosi di spese ingenti. Da valutare a fianco all'intervento pubblico forme di azionariato popolare o finanziamenti europei. Dai banchi della DC si è ricordato come nel PdL sul Bilancio vi sia già un articolo nel quale si da mandato al Congresso di intervenire anche in questo ambito. Si è poi osservato come una parte degli extraprofitti sul gas dell'Azienda Servizi possa tornare ai cittadini e alle imprese. Non si può chiedere di far pagare ai cittadini tramite bolletta i problemi di bilancio dell'Azienda. Ipotizzato anche un impegno a verbale affinché si faccia chiarezza, entro gennaio, su questi temi. “Il Paese non può morire nell'immobilismo”, ha tuonato un esponente di Repubblica Futura. “Le famiglie vanno aiutate in questo momento”, “il Governo deve agire subito”. Il Segretario Gatti ha dal canto suo ricordato la delega al Governo, sul tema in oggetto, contenuta in Finanziaria; strumento che darà copertura tutto l'anno, ha spiegato, “sono temi in continua evoluzione”. Ricordato a tal proposito quanto fatto in periodo pandemico. L'emendamento è stato posto in votazione e respinto con 9 voti favorevoli e 17 contrari.
Successiva proposta sul tema della lotta al caro-vita, con la previsione di un credito d'imposta per le imprese che eroghino aumenti salariali superiori rispetto all'andamento della produttività del proprio settore.. Una misura di politica fiscale, dunque, per favorire i rinnovi contrattuali. Tematica di contrattazione collettiva, ha obiettato il Segretario di Stato Gatti, che ha chiesto di respingere la proposta. Sulla stessa falsariga l'emendamento successivo di RF, che chiede la detassazione del “welfare aziendale”. Il problema è l'applicazione, ha replicato il Segretario alle Finanze; anche qui c'è un intervento pubblico su ciò che a mio avviso è oggetto di contrattazione collettiva. Emendamento respinto. Sempre sul tema della lotta al caro-vita la proposta di riduzione delle tariffe degli asili nido per le famiglie che hanno due o più figli. E ciò sulla base di scaglioni calibrati sul reddito pro-capite, in attesa dell'approvazione dell'ICEE. Credo che tale emendamento, se migliorato, possa essere accolto, ha dichiarato il Segretario di Stato Belluzzi. Proposti allora un paio di commi aggiuntivi, per ampliare la platea dei beneficiari e intervenire sulle fasce orarie. Interventi migliorativi, è stato riconosciuto da esponenti di RF; disponibili a ritirare l'emendamento in favore di uno concordato. E' stato alla fine sottoscritto da una quarantina di consiglieri; ne ha dato lettura Andrea Zafferani. L'emendamento è stato approvato all'unanimità. In quello successivo – sempre di RF, aggiuntivo dell'articolo 1 – per l'adeguamento degli assegni familiari rispetto all'inflazione registrata dal 2017 ad oggi; anche in questo caso è prevista una progressione in base alla fasce di reddito. Un'esponente di RETE ha dichiarato di essere d'accordo sulla necessità di intervenire; perplessità, invece, sulle modalità, anche perché andrebbe ad impattare sui datori di lavoro. Ricordata inoltre la presenza, in Finanziaria, di una delega al Governo per intervenire su questo tema. Il Segretario Ciavatta ha spiegato come vi sia una volontà di rivedere gli assegni familiari, anche per contrastare eventuali distorsioni. Ha ricordato anche i prossimi effetti della Riforma Previdenziale e come il fondo sia finanziato dai datori di lavoro. Se sarà possibile un'integrazione si procederà in tal senso entro la fine dell'anno prossimo; ma è una cosa che non può essere decisa “a tavolino”. Dopo la bocciatura si è proseguito con l'emendamento per l'introduzione tra le passività deducibili delle spese per attività sportive; e ciò in un'ottica di prevenzione di problematiche legate alla salute, con benefici anche di carattere economico per la cittadinanza. Sul punto c'è già uno strumento a disposizione – ha ricordato il Segretario Gatti -, ed è la Smac. Riferimenti poi alla futura riforma IGR, nella quale sarà definito nei particolari il tema della deducibilità. Fra gli emendamenti presentati anche la proposta di un bonus cultura di 500 euro - da assegnare ai residenti che compiranno 18,19 o 20 anni nel 2023 – per l'acquisto di libri, biglietti per spettacoli, accesso a musei, frequentazione di corsi e così via. Una possibilità di aprirsi a mondi nuovi, è stato sottolineato da una esponente di Repubblica Futura. Rimarcata anche la possibilità di una crescita economica, attraverso l'espansione di questo settore. Apprezzamento da parte di Libera, che ha presentato un emendamento analogo; una possibilità oggettiva per i ragazzi – è stato detto -, di approcciarsi a varie dimensioni del mondo culturale