La maratona sulla Finanziaria è ripresa dal dibattito sulle proposte di modifica dell'articolo 1, relativo ai “convenzionamenti per prestiti agevolati”. Libera aveva infatti presentato una lunga serie di emendamenti subordinati sui vari temi, con modifiche relative agli importi. Il Segretario di Stato Marco Gatti, questa mattina, ha invitato a respingerli; ritenendoli meramente strumentali – in una logica ostruzionistica – e incompatibili con le attuali esigenze di Bilancio. Matteo Zeppa ha ricordato la seduta di ieri parlando di spettacolo “indecoroso”; ribadita la priorità di approvare il Bilancio in tempi congrui. Ha allora sollecitato il Segretario alle Finanze, e l'Esecutivo, a dare un indirizzo in tal senso. Perché a suo avviso vi sono alcuni emendamenti – alla Legge di Bilancio – che meritano un confronto approfondito. Intervento apprezzato, almeno in parte, da Alessandro Bevitori, che ha ribadito come Libera sia pronta a ritirare gli emendamenti non sostanziali in caso di accordo sullo slittamento del PdL sul DES, vero oggetto del contendere. Sarebbe il caso di fermarsi un attimo e confrontarsi, ha rimarcato Guerrino Zanotti.
Dalla Reggenza ripetuti appelli a restare sul tema. Di carattere politico alcune riflessioni di Nicola Renzi, RF, che ha sottolineato come nell'ambito della stessa Maggioranza stiano emergendo due linee diverse: da una parte chi chiede di chiudere la Finanziaria e poi fermarsi; dall'altra chi è determinato ad andare dritto. Ha anche sottolineato come la nuova convocazione per il periodo delle feste non faccia che alimentare la logica del muro contro muro. I Capi di Stato hanno sottolineato però come la nuova convocazione sia di carattere cautelativo, e strettamente necessaria per garantire l'approvazione del Bilancio. Rammarico per le polemiche. Emendamenti non analizzabili, ad avviso di Alberto Giordano Spagni Reffi; perché i fondi stanziati – ha rimarcato - sono in linea con le esigenze delle casse pubbliche. Si fanno le cose per demagogia contro Libera. Si può trovare una mediazione, ma non si è partiti con il piede giusto. Legittima – ha sottolineato Alessandro Cardelli, PDCS – la tattica ostruzionistica; ma bisogna rispettare le regole – ha ricordato - e soprattutto la Reggenza. Da qui un invito a discutere del contenuto degli articoli.
Ad avviso di Michele Muratori gli emendamenti presentati ieri evidenziavano aspetti che diversamente sarebbero stati sottaciuti. Ostruzionismo – ha rimarcato – da parte di Libera, ma anche responsabilità. Denise Bronzetti, Gruppo Misto, ha dichiarato di condividere l'intervento di Zeppa, nel quale ha visto un'apertura al dialogo. Vorrei trovarmi in una discussione strutturata – ha detto - e non in un continuo andirivieni di accuse reciproche. Molti gli emendamenti all'articolo 1 – ha sottolineato Gaetano Troina, DML -; alcuni hanno una loro dignità, altri rischiano di stravolgere l'impianto dell'intero testo. Emendamenti – ha aggiunto - che hanno portato ad un dibattito con “fuori tema” non opportuni. L'auspicio – ha concluso - è che si possa addivenire ad un accordo tra tutte le forze.
Il Segretario di Stato Andrea Belluzzi ha invitato dal canto suo a non fare ostruzionismo su sanità ed istruzione: perni del welfare sammarinese. E ciò per non dare una percezione sbagliata alla cittadinanza. Necessario invece, a suo avviso, un confronto approfondito e sostanziale su questi temi. E poi Gian Nicola Berti, NPR, che ha rimarcato come sia importante un confronto sereno e costruttivo su emendamenti di carattere sostanziale; ma non è il caso di quelli all'articolo 1, ha detto. Ribadita poi la disponibilità a confrontarsi su tutto l'ordine del giorno; nessuna pregiudiziale – ha detto - su alcun comma dell'odg. "Se vogliamo fare confronti noi siamo pronti".
Disponibilità accolta con favore da Eva Guidi, Libera; che si è poi soffermata sul merito degli emendamenti, parlando di un contesto di rialzo preoccupante dei tassi. Di questo – ha ammonito - bisogna assolutamente tenere conto. Alcuni emendamenti – ha riconosciuto Giuseppe Maria Morganti - hanno carattere ostruzionistico. Siamo disposti a negoziare questa modalità se cambierà l'atteggiamento della Maggioranza; definito arrogante dall'esponente di Libera. L'ultima data utile per l'approvazione del Bilancio – ha ricordato - sarebbe il 24 dicembre.
E' tempo di iniziare il confronto, ha tuonato Matteo Ciacci; che ha apprezzato alcuni interventi di esponenti della Maggioranza come quello di Zeppa. Centrato sugli emendamenti, ed il contenuto dell'articolo 1, l'intervento di Andrea Zafferani, RF. Di fatto – ha sottolineato – sono stati riproposti gli stanziamenti dello scorso anno senza individuare novità e scelte di carattere politico sulle priorità. Per fortuna – ha dichiarato il Segretario di Stato Federico Pedini Amati - mi sembra di capire che Maggioranza ed Opposizione si incontrino in questo momento. Stigmatizzati quelli che a suo avviso sono stati tentativi di “strumentalizzare la Reggenza”, sulla questione della nuova convocazione. E poi considerazioni sul tema della “verifica di Maggioranza”; solo rimandata ad inizio 2023, ha detto. Perché vi sono temi strategici sui quali confrontarsi come sviluppo, investimenti e infrastrutture.
Vladimiro Selva ha invitato a non prendersela con l'Opposizione. Gli emendamenti hanno una loro logica: innanzitutto per sostenere l'economia sul territorio. Gli emendamenti di Libera hanno l'intento di stimolare una riflessione, ha ribadito Marika Montemaggi. Non ho mai assistito ad emendamenti al Bilancio presentati dalle Opposizioni per fare slittare un PdL, ha rimarcato il Segretario Gatti. Ha poi sottolineato come sia in un qualche modo gestibile un esercizio provvisorio ad inizio anno. Il Consiglio – ha concluso nella replica - è assolutamente libero di decidere come approcciare il dibattito. Poi gli interventi dei proponenti. Anche di Eva Guidi, che ha chiesto fra le altre cose la convocazione di un Ufficio di Presidenza per giungere ad una approvazione in tempi congrui del Bilancio, essendo stato raggiunto un accordo tra i vari gruppi. Ciò comporterebbe uno “slittamento” del DES, ed il conseguente ritiro – da parte di Libera – di tutti gli emendamenti di carattere ostruzionistico. La Reggenza ha preso atto con favore della comunicazione, annunciata quindi la convocazione dell'Ufficio di Presidenza. Al termine Libera ha annunciato il ritiro di tutti gli emendamenti presentati all'articolo 1. Che è stato dunque votato, ed approvato con 24 voti favorevoli; 4 i non votanti.
Si è quindi passati ai diversi emendamenti aggiuntivi di RF all'articolo 1. Emendamenti presentati per sollecitare confronto e riflessioni politiche su temi ritenuti strategici. Il primo è relativo alla cessione da parte di privati di energia prodotta in surplus con il fotovoltaico; energia da destinare all'AASS a prezzi inferiori rispetto a quelli di mercato. Una logica “win-win”, insomma, ad avviso di RF; anche per non sprecare energia. Emendamento appoggiato da Libera. Il Segretario di Stato Canti ha dichiarato di comprendere lo spirito dell'emendamento; ma un mese fa se ne era già discusso, ha ricordato. Ribaditi allora i motivi della sua contrarietà: i pannelli fotovoltaici – ha spiegato - devono essere tarati per l'uso interno delle abitazioni, perché l'AASS fa da batteria e offre la possibilità di utilizzare l'energia in surplus anche nei mesi successivi. Accogliendo l'emendamento – ha aggiunto - si stravolgerebbe l'impianto che c'è oggi; oggi l'AASS non è strutturata per fare questo e la si metterebbe in forte difficoltà perché sarebbe necessaria la costruzione di nuove infrastrutture. Necessario, comunque – ha concluso -, un approfondimento su questo tema. “Curiosità”, per la proposta, da parte di DML; sollecitazioni, al Congresso, a lavorare sul punto. Dai banchi di RETE un invito ad esaminare tutte le normative attualmente in vigore, perché le esigenze di produzione di energia da fonti rinnovabili sono “reali”. Interventi anche dalle fila di NPR; occorrerebbe rivedere gli incentivi, è stato sottolineato. Tra qualche estate si avrà un “eccesso di energia”, e sarà da rivedere, quindi, anche l'equilibrio nel saldo tra energia prodotta ed energia consumata. L'emendamento è stato infine respinto. Si è passati dunque a quello successivo, relativo ad un bonus fiscale da riconoscere a coloro che grazie a comportamenti virtuosi riescano a ridurre i propri consumi di gas e/o energia elettrica. Proposta pleonastica, ad avviso del Segretario Canti. Che ha ricordato come fra gli emendamenti del Governo sia già prevista una delega, al Congresso, per andare incontro a questo tipo di proposta. Emendamento respinto. Quello successivo era per la detassazione degli utili reinvestiti dalle imprese per l'efficientamento energetico. Il Segretario Gatti ha tuttavia osservato come nel Bilancio vi siano già previsioni in questo senso. Ne ha preso atto RF, che ha ribadito tuttavia la necessità di una circolare esplicativa, dichiarandosi al contempo disposta a ritirare l'emendamento. Di carattere programmatico la proposta seguente, relativa alla ristrutturazione della bollettazione sui rifiuti. Entro il mese di gennaio – ha spiegato il Segretario Canti - sarà convocata la Commissione, dove si parlerà anche di questo tema.