Il testo all'attenzione dei consiglieri è di circa 350 pagine, visto il numero abnorme di emendamenti; e ciò pone l'Aula di fronte alla prospettiva di un percorso a tappe forzate, per scongiurare il rischio dell'esercizio provvisorio. Tempistiche al centro dell'Ufficio di Presidenza, che ha anticipato la seduta; e nel corso del quale è stata presa una decisione che ha avuto effetti dirompenti: convocare d'urgenza una nuova sessione, dal pomeriggio di venerdì alla serata del 31 dicembre; con una pausa solo per i giorni di Natale e Santo Stefano.
L'ufficialità non era ancora arrivata e già in Consiglio la tensione era oltre i livelli di guardia. Perché in realtà è il PdL sul Distretto Economico a fiscalità Speciale il vero oggetto del contendere. E il confronto – asprissimo – è iniziato subito, e su tutt'altro ambito: l'approvazione del Rendiconto per l'esercizio 2021. Parole ricorrenti sovranità, cavaliere bianco; nonostante i richiami della Reggenza a non esulare dal tema. Durissimi gli interventi di Libera, che vede nella convocazione “aggiuntiva” un obiettivo palese: permettere entro l'anno l'avvio dell'iter consiliare del DES, che muoverebbe “grandi interessi”. La vera prova di forza - hanno obiettato esponenti della Maggioranza - sarebbe stato un inserimento nell'articolato del Bilancio; si è invece voluto stimolare il confronto. Versione che non ha convinto Repubblica Futura e membri del Gruppo Misto.
E anche dai banchi di DC e RETE non sono mancati interventi che sollecitavano una mediazione; ribadendo come la priorità, condivisa, fosse l'approvazione del Bilancio, che necessita di tempi tecnici per l'entrata in vigore. Così Motus; chiara nell'auspicare lo spostamento della discussione sul DES ad altra sessione consiliare. Tutt'altro che monolitica, insomma, la Maggioranza. Non è allora escluso che a margine dei lavori si trovi un'intesa, che permetterebbe di scongiurare sedute nel bel mezzo del periodo festivo; e soprattutto agevolare una votazione più spedita dell'articolato.
Per la cronaca le due maggiori forze di Opposizione non hanno partecipato al voto finale sul Rendiconto, invitando Governo e Maggioranza ad assumersi le proprie responsabilità di fronte – è stato detto - a “70 milioni” di disavanzo. Quindi il via alla maratona sul Bilancio. Guerriglia consiliare di Libera, già all'articolo 1, sui “convenzionamenti per prestiti agevolati”. Raffica di emendamenti subordinati, con modifiche relative agli importi. Diverse anche le proposte di modifica presentate da RF, specie sulla questione energetica ed il caro-vita. Fra i punti presumibilmente di maggior frizione l'articolo successivo; relativo al debito pubblico.