I risultati della Commissione d’inchiesta sull’affaire Cassa di Risparmio – Sopaf stanno facendo discutere, fra responsabilità riconosciute e mancate, fra OdG e astensioni.
Tutti i Consiglieri, hanno riconosciuto all’unanimità il grandissimo lavoro di ricostruzione ed approfondimento fatto dai Commissari, che ha permesso, nonostante i procedimenti ancora aperti sulla vicenda sia in Italia che a San Marino, di avere un quadro piuttosto completo di come si sono svolti i fatti dell’acquisto da parte di Carisp delle quote Delta di Sopaf, fornendo elementi importantissimi al dibattito politico.
In quelle pagine, al di là dei termini che vengono utilizzati nelle conclusioni, si delineano responsabilità politiche evidenti e gravissime, da parte di chi ha gestito la vicenda. Responsabilità in parte non colte durante il dibattito svoltosi durante l’ultima seduta consiliare, dove hanno prevalso per l’ennesima volta logiche di parte incapaci di dare i giusti input per il superamento della crisi sistemica che ha trascinato nel baratro la nostra Comunità.
Al centro della Relazione, ovviamente, il ruolo di Gabriele Gatti nel ruolo di Segretario alle Finanze. Gatti avrebbe gestito la trattativa come una sorta di mediatore privato, facendo pressioni indebite in favore delle richieste (gonfiate) dei proprietari delle azioni, paventando la necessità di utilizzare metodi illegali per farlo (utilizzando la famosa finanziaria lussemburghese), arrivando addirittura a consegnare al Sostituto Procuratore di Forlì Fabio Di Vizio, una lettera coperta a San Marino da segreto d’ufficio. Lettera utilizzata in seguito, dallo stesso Procuratore, a sostegno di un castello accusatorio devastante per Cassa e San Marino, terminato in una denuncia agli organi di vigilanza di Banca d’Italia di un fantomatico progetto criminale “di Stato”.
Alle teorie di Gabriele Gatti e all’ammonimento di Mario Fantini in merito ai rischi legati a tali proposte, nel corso del famoso incontro di Palazzo Begni, ha assistito Antonella Mularoni, al tempo Segretario agli Esteri e attuale Segretario al Territorio. La Mularoni ha riconosciuto espressamente l’interesse nazionale di quella vicenda ma, nonostante questo “non chiese spiegazioni né in quel momento né successivamente al collega di governo (Gatti, ndr) o ad altri […] e non se ne occupò più.”
Questo atteggiamento da parte di un Segretario considerato primus inter pares, è stato definito dai Commissari “passivo” nei confronti di una vicenda che ha messo in pericolo l’economia dell’intero Paese, il che contiene dei profili di responsabilità politica molto gravi, al contrario di quello che si è cercato di far passare. Responsabilità che non possono passare in secondo piano soprattutto perché attribuite ad un personaggio annoverato fra le fila del Governo attuale.
La successione dei fatti, i danni che questa vicenda ha causato al nostro Paese, il castello accusatorio della procura di Forlì e le responsabilità politiche evidenziate all’interno della Relazione della Commissione d’Inchiesta saranno analizzati nel dettaglio lunedì 9 marzo prossimo, presso la Sala Montelupo di Domagnano, alla presenza di alcuni Commissari tra cui quelli di Cittadinanza Attiva.
Scopo della serata non sarà ribadire accuse già evidenti all’interno di quelle conclusioni, quanto informare e coinvolgere i cittadini per smantellare un sistema politico che non solo non giudica certi comportamenti, ma li premia favorendo la rielezione di chi li ha tenuti.
L’invito è esteso a tutta la cittadinanza e a tutte le forze politiche.
Comunicato stampa
Cittadinanza Attiva
Tutti i Consiglieri, hanno riconosciuto all’unanimità il grandissimo lavoro di ricostruzione ed approfondimento fatto dai Commissari, che ha permesso, nonostante i procedimenti ancora aperti sulla vicenda sia in Italia che a San Marino, di avere un quadro piuttosto completo di come si sono svolti i fatti dell’acquisto da parte di Carisp delle quote Delta di Sopaf, fornendo elementi importantissimi al dibattito politico.
In quelle pagine, al di là dei termini che vengono utilizzati nelle conclusioni, si delineano responsabilità politiche evidenti e gravissime, da parte di chi ha gestito la vicenda. Responsabilità in parte non colte durante il dibattito svoltosi durante l’ultima seduta consiliare, dove hanno prevalso per l’ennesima volta logiche di parte incapaci di dare i giusti input per il superamento della crisi sistemica che ha trascinato nel baratro la nostra Comunità.
Al centro della Relazione, ovviamente, il ruolo di Gabriele Gatti nel ruolo di Segretario alle Finanze. Gatti avrebbe gestito la trattativa come una sorta di mediatore privato, facendo pressioni indebite in favore delle richieste (gonfiate) dei proprietari delle azioni, paventando la necessità di utilizzare metodi illegali per farlo (utilizzando la famosa finanziaria lussemburghese), arrivando addirittura a consegnare al Sostituto Procuratore di Forlì Fabio Di Vizio, una lettera coperta a San Marino da segreto d’ufficio. Lettera utilizzata in seguito, dallo stesso Procuratore, a sostegno di un castello accusatorio devastante per Cassa e San Marino, terminato in una denuncia agli organi di vigilanza di Banca d’Italia di un fantomatico progetto criminale “di Stato”.
Alle teorie di Gabriele Gatti e all’ammonimento di Mario Fantini in merito ai rischi legati a tali proposte, nel corso del famoso incontro di Palazzo Begni, ha assistito Antonella Mularoni, al tempo Segretario agli Esteri e attuale Segretario al Territorio. La Mularoni ha riconosciuto espressamente l’interesse nazionale di quella vicenda ma, nonostante questo “non chiese spiegazioni né in quel momento né successivamente al collega di governo (Gatti, ndr) o ad altri […] e non se ne occupò più.”
Questo atteggiamento da parte di un Segretario considerato primus inter pares, è stato definito dai Commissari “passivo” nei confronti di una vicenda che ha messo in pericolo l’economia dell’intero Paese, il che contiene dei profili di responsabilità politica molto gravi, al contrario di quello che si è cercato di far passare. Responsabilità che non possono passare in secondo piano soprattutto perché attribuite ad un personaggio annoverato fra le fila del Governo attuale.
La successione dei fatti, i danni che questa vicenda ha causato al nostro Paese, il castello accusatorio della procura di Forlì e le responsabilità politiche evidenziate all’interno della Relazione della Commissione d’Inchiesta saranno analizzati nel dettaglio lunedì 9 marzo prossimo, presso la Sala Montelupo di Domagnano, alla presenza di alcuni Commissari tra cui quelli di Cittadinanza Attiva.
Scopo della serata non sarà ribadire accuse già evidenti all’interno di quelle conclusioni, quanto informare e coinvolgere i cittadini per smantellare un sistema politico che non solo non giudica certi comportamenti, ma li premia favorendo la rielezione di chi li ha tenuti.
L’invito è esteso a tutta la cittadinanza e a tutte le forze politiche.
Comunicato stampa
Cittadinanza Attiva
Riproduzione riservata ©