Ci sono forze di maggioranza e opposizione per parlare di Pubblica amministrazione, tra loro Valeria Ciavatta che ha portato a compimento la riforma quando sedeva agli Interni. C10 con Franco Santi pone sul tavolo tutta una serie di proposte, con l'obiettivo, sempre quello, di una pa efficiente, meritocratica con servizi avanzati di informatizzazione e facile fruibilità per gli utenti. Nella carta il modello uscito dalla riforma del 2011, nella pratica una rivoluzione incompiuta. Per la Ciavatta di Ap non è cambiata la mentalità, cosa che avrebbe dovuto accompagnare la riforma, per Francesca Michelotti di Sinistra Unita anche in presenza di dirigente capaci, manca una sostanziale autonomia al settore. "mi sento ancora dipendente pubblico - aggiunge - e se ci avessero chiesto un sacrificio per aiutare chi nel privato ha perso lavoro, sono convinta che i dipendenti pubblici avrebbero risposto positivamente, ma così non è stato". E' stato prodotto molto lavoro per Marco Podeschi - Upr - ma la nuova legislatura non ne ha fatto tesoro. Fa un esempio per tutti, L'Iss. "Dove il dirigente fa il politico e il politico il dirigente con una commistione di ruoli che confonde". Non va per il sottile Rete, e non stupisce: "Nella Pa i dipendenti non hanno ancora la percezione della crisi, c'è chi lavora e c'è chi sbarca il lunario e se qualcuno si trova male si rivolge al politico per cambiare ". Ma viene alla luce anche la burocrazia che rallenta i processi interni al settore pubblico e verso gli utenti. La difficoltà di portare a compimento la riforma emerge dalle parole del segretario PSd: "ci sono difficoltà ad adattarsi al nuovo - dice Marina Lazzarini - comunque riconosco la responsabilità della maggioranza che si è comunque trovata ad affrontare una situazione drammatica". Franco Santi tira le fila di una serata dove emergono i malumori del pubblico, sia dipendenti che imprenditori, per una macchina che non funziona e che dovrebbe essere la prima a far ripartire il paese. Le conclusioni, alla fine, vedono tutti concordi. Il peso della politica nella gestione pubblica, è ancora forte. Questo il primo limite della riforma pubblica.
Riproduzione riservata ©