Un esito consiliare che appare scontato dal momento che la votazione è palese. Facile prevedere – visti i tempi concessi a ciascun consigliere, 15 minuti più altri 5 – che il voto, e il successivo giuramento, avvengano direttamente nella giornata di mercoledì. PSD, Sinistra Unita, Democratici di Centro e Sammarinesi per la Libertà hanno cercato nella pre consiliare congiunta, le strategie comuni. Un dialogo aperto necessario per far funzionare un Esecutivo dalla maggioranza risicata. E nel pomeriggio DdC e Sammarinesi per la Libertà hanno analizzato il programma e messo a punto le linee di azione in Consiglio. Gli SpL registrano anche un accordo politico programmatico con il PDS.
Si preparano al Consiglio anche le opposizioni. Nella sede PDCS c’è stato lo scambio di valutazioni sul taglio politico da dare agli interventi in Aula Consiliare. Il problema non è tanto nel programma, bensì nella sua messa in pratica, per Venturini di Alleanza Popolare, dal momento che è il PSD a non applicarlo. Canale aperto invece con Sinistra Unita, anche se non accoglie l’invito ad entrare, in futuro, nella Coalizione di governo come auspicato dal coordinatore Tamagnini.
I partitini lavorano a una intesa strettamente contingente, e al momento la coesione c’è. Ma da qui a parlare di aggregazione in chiave elettorale ce ne passa. AP non nasconde di aver stretto i rapporti con la DC. Decisione non condivisa da una minoranza in seno al movimento. Componente che tornerà a farsi sentire nell’assemblea della prossima settimana, quando l’Organismo sarà chiamato anche a rinnovare le cariche interne.
Si preparano al Consiglio anche le opposizioni. Nella sede PDCS c’è stato lo scambio di valutazioni sul taglio politico da dare agli interventi in Aula Consiliare. Il problema non è tanto nel programma, bensì nella sua messa in pratica, per Venturini di Alleanza Popolare, dal momento che è il PSD a non applicarlo. Canale aperto invece con Sinistra Unita, anche se non accoglie l’invito ad entrare, in futuro, nella Coalizione di governo come auspicato dal coordinatore Tamagnini.
I partitini lavorano a una intesa strettamente contingente, e al momento la coesione c’è. Ma da qui a parlare di aggregazione in chiave elettorale ce ne passa. AP non nasconde di aver stretto i rapporti con la DC. Decisione non condivisa da una minoranza in seno al movimento. Componente che tornerà a farsi sentire nell’assemblea della prossima settimana, quando l’Organismo sarà chiamato anche a rinnovare le cariche interne.
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