Meno 85 giorni al voto. È iniziato il conto alla rovescia e la coalizione formata da Pdcs, Ap e Psd è già al lavoro. “Intendiamo dare continuità a quanto fatto finora dal Patto” dice il coordinatore di Ap Stefano Palmieri “e dalla prossima settimana gli incontri saranno più serrati”. “Abbiamo individuato tre gruppi di lavoro - gli fa eco l’omologo democristiano – politico, programmatico e organizzativo, prettamente legato al messaggio mediatico”, spiega Marco Gatti. Poche anticipazioni sul programma che vedrà tra le priorità la riforma tributaria e un miglioramento dello sviluppo economico. Nessuno sbilanciamento, tra i partiti della maggioranza, su un eventuale allargamento della coalizione: “dovrà essere significativa e, al di là dei programmi, riportare fiducia nella gente”, conclude Gatti. In questo senso entra in scena l’Unione per la repubblica, nei confronti della quale c’è stato uno scongelamento dei rapporti, non a caso Giovanni Lonfernini sarà tra i protagonisti del dibattito conclusivo della festa dell’amicizia, dopo anni di ostracismo. E mentre si rincorrono voci di sondaggi pre elettorali che vedrebbero in perdita i partiti maggiori, gli altri fanno ancora i conti con alleanze e strategie. Il partito socialista sta definendo al suo interno la piattaforma politico- programmatica che dovrà essere confrontata con forze politiche e movimenti espressione della società. “Occorre coagulare attorno ad una piattaforma quante più forze possibili – dice il segretario Simone Celli – perché serve la massima coesione per il paese”. Sul dibattito interno al partito l’unica concessione è un richiamo al buon senso. E poi Sinistra unita, attratta dall’onda civica che cerca di convogliare nella sua direzione. Alessandro Rossi chiede al suo partito di dare disponibilità in questo senso, senza blocchi ideologici, “perché - dice - serve uno sforzo di gruppo per il bene del paese”.
Giovanna Bartolucci
Giovanna Bartolucci
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