Se il problema sono io, sono pronto a fare un passo indietro. Suona così la nota diffusa da Pier Marino Menicucci dopo le dichiarazioni del Presidente della Dc. La ferita è ancora aperta nella base del partito, aveva precisato ieri Teodoro Lonfernini. Ci vuole tempo per ricreare una collaborazione. Insomma tra Dc e Upr, ha titolato il “Corriere di San Marino”, un Menicucci di troppo. Voglio favorire rinnovamento e dialogo, scrive oggi il consigliere dell’Upr. Per questo confermo l’assoluta disponibilità a valutare ogni mio ruolo nell’interesse del Movimento e nell’ottica di rafforzarlo. “D’altronde, ironizza, non muoio dalla voglia di candidarmi. Non perché non amo la politica, aggiunge. Ma sono in campo da tanti anni. Menicucci invita però a volare alto, specialmente in un momento in cui la Repubblica vive una delle fasi più difficili della sua storia. A guidare le scelte, afferma, dovrebbe essere la responsabilità nazionale, senza distinzioni di sorta. E chiude con un suggerimento: ricordiamoci che l’aritmetica in politica non rappresenta una scienza esatta. Mai parlato di persone, replica il Presidente della Dc. Io e Marco Gatti, sottolinea, abbiamo fatto presente che la maggioranza del partito è contraria ad una collaborazione con l’Upr. Menicucci, uscendo dal Patto, ha fatto scelte diverse poi riproposte con l’Unione per la Repubblica, spiega Teodoro Lonfernini. E questo, aggiunge, ha generato una diffidenza all’interno della dc che ancora non è superata. Ma, ripete, non siamo mai scesi sul terreno del personalismo o abbiamo chiesto passi indietro a qualcuno. Senza l’Upr però è solo parziale il progetto di riaggregazione del centro a cui il Presidente della dc guarda da sempre. Ma non smetto di crederci, dichiara. Sono convinto che la maggioranza dei sammarinese si riconosce nei valori che possiamo esprimere.
Sonia Tura
Sonia Tura
Riproduzione riservata ©