Il collegio garanti rigetta la questione di legittimità costituzionale sollevata dal giudice Ceccarini sulla vicenda patente e l’analoga questione di legittimità costituzionale sollevata dal giudice Buriani. Nel primo caso la questione riguardante i due fascicoli aperti presso il tribunale e accorpati da Ceccarini: uno dei quali prende il via da una denuncia per atto intimidatorio nei confronti proprio di Buriani. La vicenda vede coinvolti anche l’ex comandante della polizia civile Albina Vicini e Il segretario agli interni Francini. Questione analoga nella seconda sentenza, con l’eccezione sollevata dal commissario Buriani chiamato a giudicare 4 togati per presunta falsità ideologica, dopo un esposto presentato da alcuni consiglieri che aveva sollevato dubbi sulla presenza alle udienze processuali, quale tirocinante, di Fiorenzo Stolfi, all’epoca in cui era segretario di stato. Nella lunga disposizione il collegio ammette che la questione sollevata e’ di rilievo, ribadendo comunque che l’ordinamento prevede altri criteri, come l’astensione e la ricusazione, nei casi un giudice non se la senta di giudicarne un altro. Lo stesso Consiglio Grande e Generale non ha ritenuto di prevedere una giurisdizione ad hoc per questi casi, per cui ha riconfermato il principio di uguaglianza sostanziale dei giudici. A tale riprova il collegio cita anche la ristrettezza territoriale.
Così ha commentato il segretario agli interni Loris Francini: “Esprimo soddisfazione per questa sentenza. Sono sereno, finalmente posso dirlo, verso coloro che in questi mesi mi hanno criticato dicendo che volevo insabbiare la questione. Le cose sono andate avanti naturalmente e le polemiche sollevate si sono rivelate pretestuose e spropositate”. “La sentenza – aggiunge - e’ chiara e precisa. Aspetto con serenità di essere giudicato in tempi ragionevoli dal giudice naturale, di fronte al quale esercitare diritto di difesa”.
Così ha commentato il segretario agli interni Loris Francini: “Esprimo soddisfazione per questa sentenza. Sono sereno, finalmente posso dirlo, verso coloro che in questi mesi mi hanno criticato dicendo che volevo insabbiare la questione. Le cose sono andate avanti naturalmente e le polemiche sollevate si sono rivelate pretestuose e spropositate”. “La sentenza – aggiunge - e’ chiara e precisa. Aspetto con serenità di essere giudicato in tempi ragionevoli dal giudice naturale, di fronte al quale esercitare diritto di difesa”.
Riproduzione riservata ©