In Commissione Finanze si alza forte la voce dell'opposizione. Non ci sono distinguo, si annullano le distanze. La Cassa – ripetono in coro – non ha colori. E' un Comma Comunicazioni che la maggioranza non si aspettava. Dura due ore, mentre i vertici di Banca Centrale attendono fuori. In apertura di lavori viene consegnata un'istanza di informativa da parte del Collegio Sindacale di Cassa. Ha saputo dell'esistenza di tre relazioni sull'operato della banca ma dichiara che quelle antecedenti all'accertamento avviato da Bcsm l'11 gennaio sono state predisposte al di fuori della metodologia della normativa ispettiva. Chiede quindi di poterle visionare, in qualità di organo di controllo che deve vigilare sulla regolarità della gestione. Prendono poi la parola i membri della minoranza. Apre le danze Mancini. Intervengono a ruota Mussoni, Pedini Amati, Ugolini, Belluzzi, Ciavatta. Sono preoccupati per la fuga di notizie sui giornali italiani, attaccano maggioranza e Governo per il mancato confronto, a partire da una Commissione in cui chiedevano un contraddittorio con il Collegio Sindacale di Cassa. Tornano i sospetti di una gola profonda all'interno del Ccr. Dc, Psd e Ps plaudono all'esposto in tribunale di Rete e Mdsi. Il modo con il quale viene gestita questa difficile fase per il paese – dice Mancini – non era quello che i cittadini si aspettavano dopo il 5 dicembre. La mancanza di un dibattito chiaro – fa presente Mussoni – genera paura, misurabile dai flussi di cassa. “Ci ritroviamo nuovamente a parlare in una seduta segreta quando di segreto non c'è più niente, attacca Pedini Amati. Torna anche la tesi del complotto. Non credo siano tutti in malafede – dice - è noto solo a qualcuno della maggioranza e del governo. Lunedì si terrà l'assemblea degli azionisti di Cassa. E' stato chiesto all'opposizione di proporre un nome per il cda – fa presente Ugolini – mentre l'Fmi chiede da tempo figure esperte in risanamento del settore finanziario. Belluzzi vuole conoscere il profilo di chi verrà inserito nel cda. Il Governo sa dove sta andando? Chiedono in coro. E' consapevole di quello che sta facendo o si è spinto oltre ed è ostaggio? Ciavatta torna sul memorandum con Bankitalia. “Ci è stato detto da un membro di maggioranza che non lo sottoscriviamo”. Chiede poi se sia già pronto un finanziatore. “Non voglio essere complice, dovete mettermi nelle condizioni di capire cosa sta succedendo”. Interviene Celli. Condividiamo le preoccupazioni, dice. La Commissione è stata convocata – spiega – proprio per un confronto sull'azione condotta su Cassa. Stigmatizza chi grida alla catastrofe in Comma Comunicazioni e rassicura i risparmiatori sammarinesi. Parla poi di deficit reputazionale e ricorda la vicenda TPAY, il rischio corso dai correntisti di non avere carte di credito. Il problema – dice – fu risolto grazie al contributo attivo del vertice di Bcsm tanto vituperato, grazie alle sue ottime relazioni con Bankitalia. Il problema – spiega - nacque dalla presenza negli organi amministrativi e assetti societari di soggetti che non godevano di requisiti di onorabilità.
Monica Fabbri
Monica Fabbri
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