Nasce nel giugno 2019, mediante legge costituzionale, per rispondere a due mandati: il primo - assolto poco più di un anno fa – per indagare il solo e più recente dissesto di Banca Cis; poi, la Commissione è tornata da subito al lavoro, chiamata ad allargare l'indagine alle presunte responsabilità politiche o amministrative in tutte le crisi bancarie. Un anno di impegno, con qualche rallentamento dovuto al Covid e all'avvicendamento di tre consiglieri e una accelerazione impressa durante l'estate. Si parla di 20mila pagine analizzate nel ripercorrere vicende che coprono un arco temporale assai ampio: dal primo crac bancario, quello di Banca del Titano - era il 2006; poi Banca Commerciale, Eurocommercial Bank, Credito Sammarinese, fino ad Asset e, appunto, il Cis. In Aula sarà data lettura integrale della relazione: 375 pagine. Poi ci vorranno almeno tre giorni – tempo fissato per legge, anche per consentire ai Consiglieri di analizzare un documento così denso nella portata e molto tecnico nel linguaggio – prima di arrivare alla discussione.
Trova conferma l'auspicio di arrivare ad un solo testo condiviso: “È stato un lavoro molto intenso e affatto semplice – riconosce il Presidente della Commissione, Gerardo Giovagnoli - ma anche questa volta siamo arrivati ad una sola relazione. Un segnale che va evidenziato – dice - come capacità di saper trovare la quadra e la sintesi rispetto alla complessità delle vicende analizzate”.