Con l’audizione del consigliere della Democrazia Cristiana, Gianfranco Ugolini, è stata esaurita la lista delle persone chiamate a testimoniare davanti alla Commissione consiliare d’inchiesta, che sta indagando sulla presunta creazione di un casinò a San Marino. Salvo novità dell’ultima ora, non dovrebbero essere fissati altri interrogatori.
L’ultimo colpo di scena l’ha riservato l’ennesimo documento, giunto in forma anonima da Bologna ad alcuni commissari, che ieri la Commissione ha deciso di mettere agli atti. Si tratterebbe di un verbale di una commissione, legata all’ordine degli avvocati di Napoli, il cui presidente si chiama Sergio Falcone. Dal verbale, risalente al luglio scorso, risulterebbe che Mario Scaramella avrebbe lavorato, come consulente, per questa commissione, assieme a Micheal J. Penders, cittadino statunitense, rappresentante dell’ordine federale degli avvocati americani. I nomi di Falcone e Penders non sono del tutto sconosciuti alla commissione d’inchiesta sammarinese.
Pare fossero stati proprio loro a fornire i documenti della Trillium Gaming, portati poi in Consiglio Grande e Generale alla fine di luglio da alcuni consiglieri della Democrazia Cristiana. Ma su questa vicenda il riserbo è stretto; né conferme, né smentite. Difficile capire dove finiscano le congetture e dove inizi la verità. Quello di ieri non è l’unico documento in forma anonima messo agli atti: ci sarebbe anche una lettera in cui l’avvocato Alvaro Selva ipotizzava collaborazioni con un avvocato di Miami, per la creazione di un casinò.
La vicenda potrebbe non concludersi qui: la Procura di Bologna infatti, presso la quale Mario Scaramella risulta indagato per la storia del presunto traffico d’uranio tra Rimini e San Marino, dovrà ascoltare l’ex consulente della Commissione Mitrokhin, il quale dovrà presumibilmente fornire altri particolari sulle sue numerose frequentazioni sammarinesi.
L’ultimo colpo di scena l’ha riservato l’ennesimo documento, giunto in forma anonima da Bologna ad alcuni commissari, che ieri la Commissione ha deciso di mettere agli atti. Si tratterebbe di un verbale di una commissione, legata all’ordine degli avvocati di Napoli, il cui presidente si chiama Sergio Falcone. Dal verbale, risalente al luglio scorso, risulterebbe che Mario Scaramella avrebbe lavorato, come consulente, per questa commissione, assieme a Micheal J. Penders, cittadino statunitense, rappresentante dell’ordine federale degli avvocati americani. I nomi di Falcone e Penders non sono del tutto sconosciuti alla commissione d’inchiesta sammarinese.
Pare fossero stati proprio loro a fornire i documenti della Trillium Gaming, portati poi in Consiglio Grande e Generale alla fine di luglio da alcuni consiglieri della Democrazia Cristiana. Ma su questa vicenda il riserbo è stretto; né conferme, né smentite. Difficile capire dove finiscano le congetture e dove inizi la verità. Quello di ieri non è l’unico documento in forma anonima messo agli atti: ci sarebbe anche una lettera in cui l’avvocato Alvaro Selva ipotizzava collaborazioni con un avvocato di Miami, per la creazione di un casinò.
La vicenda potrebbe non concludersi qui: la Procura di Bologna infatti, presso la quale Mario Scaramella risulta indagato per la storia del presunto traffico d’uranio tra Rimini e San Marino, dovrà ascoltare l’ex consulente della Commissione Mitrokhin, il quale dovrà presumibilmente fornire altri particolari sulle sue numerose frequentazioni sammarinesi.
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