Si è conclusa questo pomeriggio a Ravenna la visita in Emilia Romagna del presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano. Dal palco del teatro Alighieri ha espresso fiducia nel superamento delle riserve di alcune parti politiche sulle celebrazioni del 150esimo dell’Unità d’Italia. “Credo che le parole pronunciate a Reggio Emilia - ha detto - siano state ben comprese e abbiano suscitato reazioni largamente costruttive. Confido che nei prossimi mesi ci ritroveremo tutti, senza distinzioni di parte, nelle celebrazioni dell’anniversario dell’Unita d’Italia”. In mattinata il Presidente della Repubblica si è recato a Forlì per incontrare gli amministratori locali. E’ cominciato con la deposizione di una corona al monumento a uno dei protagonisti del Risorgimento, il patriota Aurelio Saffi, il secondo giorno di visita del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in Emilia Romagna. Il capo di Stato, che ieri aveva sollecitato al rispetto del Tricolore, ancor più da parte di chi governa, a Forlì è stato accolto dagli applausi delle tante persone che lo avevano atteso sia in piazza che al teatro Fabbri. “Mi auguro che il vostro esempio venga seguito anche altrove, a Milano, Venezia e Verona, affinché, al pari della Romagna, sappiano come divennero italiane”. Con queste parole il presidente della Repubblica ha auspicato una riscoperta delle radici storiche locali e della coscienza unitaria in tutte le parti d’Italia, prendendo spunto dall’intervento del sindaco di Forlì Roberto Balzani che anziché un rituale intervento ha raccontato, con immagini, musiche e interpretazioni sceniche come la Romagna divenne italiana. Immediata la replica della Lega con l’eurodeputato Mario Borghezio, secondo il quale con l’esortazione alle città del nord Napolitano “rischia di superare indebitamente le sue prerogative”, viste le scelte “molto critiche verso l’unitarismo statuale da parte - dice Borghezio - della maggioranza degli elettori del nord”.
Silvia Pelliccioni
Silvia Pelliccioni
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