In sala stampa si presentano tutti e sette i Segretari. “Una risposta chiara - dice Renzi – alla politica dei dossier e del fango”. “Così si esagera” – gli fa eco Podeschi che chiede rispetto nei confronti di Governo e maggioranza. “Lasciamo ad altri ricostruzioni fantasiose e polemiche sterili, non vogliamo perdere tempo. Risponderemo con i fatti” – ribadisce Celli. Argomento del giorno è la missione a Washington. C'è attenzione verso l'azione riformatrice intrapresa dal Governo, a partire dalle scelte su Cassa, coerenti con le raccomandazioni del Fondo Monetario. Un punto di partenza positivo nell'ottica di una complessiva ristrutturazione che non può prescindere – dice il segretario alle Finanze - da figure di alto livello, con competenze specifiche. E' il momento della svolta, del turnaround, in gergo bancario. Nei prossimi giorni si aprirà il negoziato con la Fondazione Sums per l'acquisizione del pacchetto azionario di Carisp. Chiusa la valutazione degli attivi, ora l'autorità di vigilanza si confronterà con i singoli istituti di credito; compito del Governo sarà invece presentare linee di indirizzo. Lo farà a breve – anticipa - e saranno “ambiziose” per rendere il sistema competitivo dentro e fuori l'Europa. “Il primo punto fondamentale – spiega Celli ai nostri microfoni - sarà quello di mettere in sicurezza tutti gli istituti di credito per garantire risparmi, depositi e investimenti. Lo Stato giocherà un ruolo fondamentale nel supporto al sistema bancario e finanziario. Dopodiché si aprirà la fase di ristrutturazione e rilancio del sistema. Dovremo puntare su asset specifici per farlo diventare attrattivo”. Riguardo agli Npl, la loro gestione – ripete il Governo - avverrà sotto stretta supervisione e controllo dello Stato con l'unico obiettivo di recuperare risorse da mettere a disposizione della comunità sammarinese. “Ora intraprenderemo un confronto con l'Autorità di Vigilanza per stabilire gli strumenti tecnici sostenibili”. In questa partita Banca Mondiale gioca un ruolo più marginale. Zafferani torna sulla possibilità che l'indagine Doing Business diventi biennale per 34 piccoli Stati, compreso San Marino. Non una buona cosa per un paese che vuole presentarsi al mondo per attrarre investimenti. “Sarà da sprono – spiega – per intervenire nel più breve tempo possibile e fare il salto in avanti quando ci analizzeranno nel 2019.” Al momento il paese si trova al 78esimo posto. Il settore bancario – è stato ribadito – è comunque solo una parte di un ampio progetto di sviluppo. Riguardo invece all'ipotesi di finanziamenti esteri, nulla è stato ancora deciso. “Le opzioni sono molteplici. Non abbiamo ancora preso una decisione definitiva. Il confronto con governo e maggioranza – dice Celli - dovrà essere approfondito. Se poi ci sarà la necessità di accedere a linee di credito esterne, ciò dovrà avvenire dopo un confronto con tutti i soggetti in campo. Non sarà una scelta unilaterale del Governo”.
Nel video l'intervista al Segretario alle Finanze Simone Celli.
Monica Fabbri
Nel video l'intervista al Segretario alle Finanze Simone Celli.
Monica Fabbri
Riproduzione riservata ©