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Il Congresso di Stato ha adottato il decreto sui rifiuti speciali

24 nov 2008
Il Congresso
Il Congresso
“Questione risolta”. Così il segretario di Stato per il Territorio Marino Riccardi commenta il varo del decreto sui rifiuti speciali. “La bozza - ricorda - era pronta da tempo ma era ferma la palo per la crisi di governo”.
I problemi, sollevati dalla Regione Emilia Romagna partivano dalla tracciabilità dei rifiuti - chi li produce a quando vanno a finire nelle varie province della Regione - con un meccanismo di notifiche burocratico e complesso, definito un anno fa dall’ultimo accordo. Ma le province emiliano-romagnole hanno sempre lamentano l’eccessivo carico. Di qui la richiesta di creare un’area di stoccaggio interna, entro marzo, dove effettuare la raccolta e il pretrattamento dei rifiuti, procedendo anche con la loro classificazione in base alla normativa europea, che obbliga ad identificare chi è il produttore e chi il notificatore.
“Il decreto - spiega Riccardi - lascia aperte le porte a due prospettive per lo stoccaggio interno: creare una struttura privata oppure la gestione pubblica attraverso l’Azienda di stato per i servizi. Sarà il nuovo governo – conclude - a fare quello che riterrà opportuno. Con questo decreto viene fornita anche tutta la modulistica”. Alla Segreteria di Stato per il Territorio assicurano di non avere alcuna pratica inevasa. Da martedì si può ripartire come prima senza disagio per gli operatori.

Sonia Tura

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