Un Congresso di Stato ovviamente segnato dalle vicende di cronaca, questa mattina, che ha visto i membri dell'esecutivo Congresso valutare i fatti e ribadire il pieno sostegno alla magistratura, al suo lavoro e al suo ruolo.
Il Governo traccia una linea di demarcazione netta e precisa, un solco che vuole sempre più marcato per isolare un certo modo di fare politica dal quale non solo prende le distanze ma che condanna con decisione. Due le chiavi di lettura delle vicende in corso: la prima è sul fronte della giustizia, con un pieno sostegno alla magistratura, alla sua azione nella ricerca delle responsabilità. “Chi sbaglia deve pagare” afferma il Segretario alla Sanità, Francesco Mussoni, che ricorda come l'intensa attività legislativa degli ultimi tempi abbia consegnato nelle mani del tribunale quegli strumenti normativi indispensabili per portare avanti le indagini che oggi portano a questi risultati. Poi c'è la valutazione politica: “Se queste cose accadono – sostiene il Segretario al Turismo, Teodoro Lonfernini – è perché, evidentemente, qualcosa nel passato non ha funzionato”. Insomma quello che sta accadendo rappresenta il passato e l'esecutivo evidenza come dal 2008 si sia deciso di voltare pagina e di affrontare i sentieri in salita, di mettere in atto un lavoro duro per rovesciare un sistema. Giuseppe Morganti dichiara che Governo e maggioranza perseguono un taglio netto con il passato e ricorda che altri passi vanno compiuti. “Intendiamo – afferma - continuare ad appoggiare le politiche di trasparenza in tutti gli atti e di autonomia sempre più forte delle istituzioni e dei suoi organi”. Sulla tenuta della maggioranza nessun dubbio. Il Congresso di Stato ritiene anzi che queste vicende, di fatto, rafforzino la coesione della coalizione. “Del resto – aggiunge Antonella Mularoni – la politica aveva già fatto le sue riflessioni nella scorsa legislatura, se è vero che dopo gli esiti della commissione d'inchiesta certe persone non sono più in consiglio. Questo significa che la politca ha fatto la sua parte. Riteniamo – aggiunge il Segretario Mularoni - che un approfondimento vada fatto dalla maggioranza, ma come governo ci sentiamo di dire che nulla ha scalfito le istituzioni”.
Il Governo traccia una linea di demarcazione netta e precisa, un solco che vuole sempre più marcato per isolare un certo modo di fare politica dal quale non solo prende le distanze ma che condanna con decisione. Due le chiavi di lettura delle vicende in corso: la prima è sul fronte della giustizia, con un pieno sostegno alla magistratura, alla sua azione nella ricerca delle responsabilità. “Chi sbaglia deve pagare” afferma il Segretario alla Sanità, Francesco Mussoni, che ricorda come l'intensa attività legislativa degli ultimi tempi abbia consegnato nelle mani del tribunale quegli strumenti normativi indispensabili per portare avanti le indagini che oggi portano a questi risultati. Poi c'è la valutazione politica: “Se queste cose accadono – sostiene il Segretario al Turismo, Teodoro Lonfernini – è perché, evidentemente, qualcosa nel passato non ha funzionato”. Insomma quello che sta accadendo rappresenta il passato e l'esecutivo evidenza come dal 2008 si sia deciso di voltare pagina e di affrontare i sentieri in salita, di mettere in atto un lavoro duro per rovesciare un sistema. Giuseppe Morganti dichiara che Governo e maggioranza perseguono un taglio netto con il passato e ricorda che altri passi vanno compiuti. “Intendiamo – afferma - continuare ad appoggiare le politiche di trasparenza in tutti gli atti e di autonomia sempre più forte delle istituzioni e dei suoi organi”. Sulla tenuta della maggioranza nessun dubbio. Il Congresso di Stato ritiene anzi che queste vicende, di fatto, rafforzino la coesione della coalizione. “Del resto – aggiunge Antonella Mularoni – la politica aveva già fatto le sue riflessioni nella scorsa legislatura, se è vero che dopo gli esiti della commissione d'inchiesta certe persone non sono più in consiglio. Questo significa che la politca ha fatto la sua parte. Riteniamo – aggiunge il Segretario Mularoni - che un approfondimento vada fatto dalla maggioranza, ma come governo ci sentiamo di dire che nulla ha scalfito le istituzioni”.
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