Il Congresso di Stato presenta il consuntivo del 2002. Il Bilancio si chiude con un deficit di 5 milioni e mezzo di euro. Il preventivo era di 35 milioni di passivo. Ci sono state minori spese per 55 milioni, ma anche minori entrate per 25 milioni di euro. Il Governo ha stretto la cinghia su competenze, residui passivi e sulle spese correnti, risparmiando nella sola gestione del personale pubblico 9 milioni di euro. L’ISS ha messo nel salvadanaio 3 milioni e mezzo di euro, anche se poi è stato erogato un contributo straordinario, a copertura dei fondi pensionistici, per la stessa cifra. Riscossi 7 milioni 700mila euro di crediti ritenuti difficilmente esigibili, ma il netto della monofase è diminuito di oltre 6 milioni non perchè, ha precisato il Governo, è calato l’interscambio, ma perchè sono drasticamente scese le vendite in nero. Complessivamente le entrate sono diminuite di 25 milioni di euro. Minori spese anche in conto capitale soprattutto perchè, come ha sottolineato Mularoni, non sono stati fatti investimenti. Ad esempio, nel 2001, all’Azienda di Stato per i Servizi erano stati trasferiti 4 milioni 500mila euro che nel 2002 non sono stati erogati. La situazione, ribadisce il Governo, non è drammatica, anche se non immune da diversi problemi. “Non ci si può fermare – ripete il Segretario di Stato per le Finanze - gli investimenti sono una ricchezza per il Paese e vanno fatti. E per questo è indispensabile individuare nuove entrate”.
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