In Aula va in scena l’opposizione che sceglie il comma comunicazioni per commentare le vicende politiche delle ultime settimane: dallUnione Europea ai conti pubblici, dallo sciopero dei precari alle dimissioni del giudice Costanzo, dal documento che ha preceduto la riunione congiunta delle commissioni affari esteri di Italia e San Marino, al rapporto con Roma, dalla questione Banca Centrale al censimento. La maggioranza tace e affida il commento ad una nota dove il Patto si dice convinto che il Consiglio dovrebbe impiegare al meglio il tempo per affrontare i problemi del Paese invece di perdere ore e ore con interventi che hanno tutti lo stesso contenuto. Alla fine l’opposizione ha presentato un ordine del giorno per chiedere di inserire, in questa sessione consigliare, l’atteso dibattito sull’Europa. Per la maggioranza non c’erano motivi di urgenza. La Reggenza ha deciso di far scegliere l’Aula e la proposta è stata bocciata con 27 no e 25 si e con la maggioranza che ha perso due voti. Nei corridoi di Palazzo invece protagonista è il congresso della dc e il toto segretario. Pasquale Valentini, annuncia che non si candiderà alla guida della democrazia cristiana. Ritengo più utile, ci ha detto, dare continuità al governo in un momento così difficile per il Paese. Ma non chiude del tutto le porte. Una posizione destinata a far discutere, soprattutto all’interno del Patto dove Valentini è visto non solo come il garante di questa maggioranza ma anche come colui che ha finora impedito cambi di fronte per nuove alleanze. Certo è che dopo il congresso, il Segretario alle finanze porterà al voto una legge di bilancio che l’opposizione contesta, che le parti sociali non condividono e che gli Europopolari hanno annunciato di non votare se l’impostazione sarà quella sta per essere presentata all’Aula. La forbice tra maggioranza e opposizione oggi è di 31 a 27. Annunciata per domani una conferenza stampa di Gian Marco Marcucci. Bocche cucite sull’argomento che tratterà il Segretario di Stato, esponente di governo degli Eps. Se, come si vocifera, dovesse annunciare le sue dimissioni dal Governo, il Patto – sulla finanziaria – potrebbe perdere un altro voto.
Sonia Tura
Sonia Tura
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