Nel video le interviste alla Bronzetti e a Giovagnoli
Prende la parola con attenzione, misurando i termini, Denise Bronzetti, ma sgombra il campo da quella che è stata definita una decisione arrivata come un fulmine a ciel sereno: "25 anni di impegno politico nella stessa forza passata attraverso unificazioni e scissioni, che mi hanno profondamente segnata, dice Denise Bronzetti, anche perchè il Psd è nato e si contraddistingue come forza dell'unione e non della divisione. 25 anni di militanza politica tra alti e bassi ma di rispetto dell'organizzazione partito che solo chi ha fatto gavetta può comprendere, perchè astri nascenti passati come meteore sono tutta altra storia di cui conosciamo il finale". L'ex capogruppo Psd parla di impegno politico e anche battaglie fatte in prima persona, non stando nel macchione, senza paraventi o prestanome, senza testate giornalistiche di comodo nell'escusivo interesse de paese con limiti errori e mettendo davanti gli interessi del paese a quelli personali. Poi l'affondo "questo paese sta pagando una inversione della tendenza politica e della classe dirigente passata a attuale. Credo non sfugga a nessuno che nonostante siano stati varati provvedimenti di legge per trasparenza, ci sia in atto in maniera trasversale alla politica e ai partiti, il tentativo di non rendere effettivo, concreto ed efficace il cammino della trasparenza". "Si accusa speso questo governo di inefficienza e ritardi senza considerare le ragioni profonde in cui versa paese. Fintanto non sarà possibile rompere i rapporti di forza che sottendono l'azione politica di governo, consiglio e partiti difficilmente si potranno risolvere in fretta i problemi del paese". "Rapporti di forza che pesano come macigni e rallentano l'azione politica rendendo più difficoltoso il raggiungimento degli obiettivi del paese". "Per alcuni sono uno scomodo avversario - prosegue la Bronzetti - e so da quando lo sono diventata, d'altra parte me l'avevano giurata, dopo che non avevo fatto parte della commissione d'inchiesta, e d'altronde non ero in grado di determinarne gli esiti nè dall'interno nè dall'interno". "Nonostante i ruoli di presidente e capogruppo ricoperti, e nonostante il riconoscimento del lavoro espresso dagli elettori, non mi è possibile lavorare in modo sereno e costruttivo". L'ex presidente punta dunque il dito su quella componente del partito che rischia di prendere il sopravvento al prossimo congresso, che, forte dei rapporti di forza e dell'appartenenza, non vuole il cambiamento, per contro se dal congresso Psd emergesse la reale volontà di cambio di passo, per la Bronzetti sarebbe possible riprendere il dialogo, "so che ci sono persone che la vedono come me" prosegue, "a logica del compromesso, logica perdente, non mi appartiene. Il paese ha già pagato abbastanza.
"Il mio non è un salto all'indietro - conclude la Bronzetti - non mi accaserò, rimarrà chiara la mia collocazione come indipendente perchè penso che questo paese abbia bisogno di tutto tranne di una crisi di governo che alcuni vogliono per mettere in discussione quanto fatto fino a oggi". L' ex reggente conclude dicendo che lascia due incarichi, senza prenderne alcuno,mettendo anche a rischio la sua rielezione, "ma la politica, prosegue, non è un fatto personale".
La risposta arriva subito dopo dal segretario del Partito, Giovagnoli, "il Psd non è stato indifferente a cambiamenti del paese". "E vero che non siamo usciti dal tunnel in cui serve la collaborazione di tutti, ma credo poteva essere fatto anche e soprattutto all'interno di un partito che è anche forza di maggioranza". Le questioni politiche, per Giovagnoli, andavano risolte all'interno delle Psd, possibilità che ora vede preclusa. "La Bronzetti è stata un dirigente ai massimi vertici", prosegue il consigliere Psd, e siamo in procinto di svolgere un congresso in cui forze si confronteranno e - assicura - non c' è possibilità che a seguito dell'assise possa prevalere il "di nuovo" che avanza. Ribadendo che serve un cambio di passo, questo però sarebbe dovuto accadere all'interno delle logiche politiche del partito e non lasciandosi sfuggire questa possibilità.
Zafferani di Civico 10 riconosce il suo atto di coraggio, nei partiti e in questa aula da tempo si confrontano e si scontrano in modo trasversale persone, consiglieri e non, che la vedono in maniera assolutamente diversa da loro. Questo scontro latente da tempo limita fortemente l'azione del Consiglio.
Prende la parola con attenzione, misurando i termini, Denise Bronzetti, ma sgombra il campo da quella che è stata definita una decisione arrivata come un fulmine a ciel sereno: "25 anni di impegno politico nella stessa forza passata attraverso unificazioni e scissioni, che mi hanno profondamente segnata, dice Denise Bronzetti, anche perchè il Psd è nato e si contraddistingue come forza dell'unione e non della divisione. 25 anni di militanza politica tra alti e bassi ma di rispetto dell'organizzazione partito che solo chi ha fatto gavetta può comprendere, perchè astri nascenti passati come meteore sono tutta altra storia di cui conosciamo il finale". L'ex capogruppo Psd parla di impegno politico e anche battaglie fatte in prima persona, non stando nel macchione, senza paraventi o prestanome, senza testate giornalistiche di comodo nell'escusivo interesse de paese con limiti errori e mettendo davanti gli interessi del paese a quelli personali. Poi l'affondo "questo paese sta pagando una inversione della tendenza politica e della classe dirigente passata a attuale. Credo non sfugga a nessuno che nonostante siano stati varati provvedimenti di legge per trasparenza, ci sia in atto in maniera trasversale alla politica e ai partiti, il tentativo di non rendere effettivo, concreto ed efficace il cammino della trasparenza". "Si accusa speso questo governo di inefficienza e ritardi senza considerare le ragioni profonde in cui versa paese. Fintanto non sarà possibile rompere i rapporti di forza che sottendono l'azione politica di governo, consiglio e partiti difficilmente si potranno risolvere in fretta i problemi del paese". "Rapporti di forza che pesano come macigni e rallentano l'azione politica rendendo più difficoltoso il raggiungimento degli obiettivi del paese". "Per alcuni sono uno scomodo avversario - prosegue la Bronzetti - e so da quando lo sono diventata, d'altra parte me l'avevano giurata, dopo che non avevo fatto parte della commissione d'inchiesta, e d'altronde non ero in grado di determinarne gli esiti nè dall'interno nè dall'interno". "Nonostante i ruoli di presidente e capogruppo ricoperti, e nonostante il riconoscimento del lavoro espresso dagli elettori, non mi è possibile lavorare in modo sereno e costruttivo". L'ex presidente punta dunque il dito su quella componente del partito che rischia di prendere il sopravvento al prossimo congresso, che, forte dei rapporti di forza e dell'appartenenza, non vuole il cambiamento, per contro se dal congresso Psd emergesse la reale volontà di cambio di passo, per la Bronzetti sarebbe possible riprendere il dialogo, "so che ci sono persone che la vedono come me" prosegue, "a logica del compromesso, logica perdente, non mi appartiene. Il paese ha già pagato abbastanza.
"Il mio non è un salto all'indietro - conclude la Bronzetti - non mi accaserò, rimarrà chiara la mia collocazione come indipendente perchè penso che questo paese abbia bisogno di tutto tranne di una crisi di governo che alcuni vogliono per mettere in discussione quanto fatto fino a oggi". L' ex reggente conclude dicendo che lascia due incarichi, senza prenderne alcuno,mettendo anche a rischio la sua rielezione, "ma la politica, prosegue, non è un fatto personale".
La risposta arriva subito dopo dal segretario del Partito, Giovagnoli, "il Psd non è stato indifferente a cambiamenti del paese". "E vero che non siamo usciti dal tunnel in cui serve la collaborazione di tutti, ma credo poteva essere fatto anche e soprattutto all'interno di un partito che è anche forza di maggioranza". Le questioni politiche, per Giovagnoli, andavano risolte all'interno delle Psd, possibilità che ora vede preclusa. "La Bronzetti è stata un dirigente ai massimi vertici", prosegue il consigliere Psd, e siamo in procinto di svolgere un congresso in cui forze si confronteranno e - assicura - non c' è possibilità che a seguito dell'assise possa prevalere il "di nuovo" che avanza. Ribadendo che serve un cambio di passo, questo però sarebbe dovuto accadere all'interno delle logiche politiche del partito e non lasciandosi sfuggire questa possibilità.
Zafferani di Civico 10 riconosce il suo atto di coraggio, nei partiti e in questa aula da tempo si confrontano e si scontrano in modo trasversale persone, consiglieri e non, che la vedono in maniera assolutamente diversa da loro. Questo scontro latente da tempo limita fortemente l'azione del Consiglio.
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