In seduta notturna si riparte, nell’esame della Legge per il sostegno allo sviluppo economico, dall'articolo 16, che definisce l'accesso al regime semplificato per la concessione di residenze a imprenditori e manager. Il dibattito sul tema prosegue anche durante gli articoli successivi. Al centro delle critiche dei partiti di opposizione la possibilità di acquisto di immobili, i criteri per l’ammissibilità ai benefici e il rimando ai decreti delegati. All’articolo 18 si apre invece la questione della liberalizzazione del commercio, totale e parziale, e della scelta dei “marchi affermati”, che avranno, spiega il segretario di Stato competente, Marco Arzilli, “un percorso diretto per aprire un’attività”. Civico 10 e Unione per la Repubblica manifestano la necessità che a fissare i criteri per la scelta sia almeno un decreto delegato e non un regolamento del congresso di Stato. Per Rete l’articolo non rappresenta “la soluzione ai problemi del settore”. La seduta si chiude all’articolo 21 bis sulle imprese start up ad alta tecnologia, che verrà messo in votazione, con relativi emendamenti, alla ripresa dei lavori. L’articolo 16, “Acceso al regime semplificato”, viene approvato a maggioranza. Respinti gli emendamenti di Rete (2) e Cittadinanza attiva (3). L’articolo 16 bis, “Costituzione del Comitato tecnico valutatore”, viene approvato a maggioranza. L’articolo 17, “Accesso ai benefici”, fissa alcuni criteri di ammissibilità dei progetti imprenditoriali, rimandando a un decreto delegato per altri parametri da rispettare. E viene approvato a maggioranza. Tre gli emendamenti: da parte di Rete per emanare il decreto entra 30 giorni; da Ps-Upr sui requisiti; da Cittadinanza attiva, sull’impegno minimo occupazionale. Tutti respinti. Viene concordata una modifica sugli “ulteriori benefici” possibili, che saranno di “natura L’articolo 18, “Regime semplificato di cui all’articolo 16 comma 1 lettera a”, prevede, in caso di accoglimento del progetto imprenditoriale, l’iscrizione dei soggetti richiedenti nel registro della popolazione residente, con la facoltà per la commissione Esteri di richiedere ulteriori approfondimenti e verifiche. Due gli emendamenti dell’opposizione: quello di Ps-Upr viene ritirato; quello di Cittadinanza Attiva chiede tempi certi sulla risposta al progetto, richiesta poi ritirata, e richiama alla legge 118 del 2010 per l’effettività della residenza. Viene respinto, mentre
l’articolo 19, “Esercizio del commercio al dettaglio da parte di investitori esteri”, consente, per attirare investimenti esteri, di detenere la maggioranza del capitale sociale a persone fisiche non residenti e a persone giuridiche in possesso dei requisiti definiti da un decreto delegato. In caso di marchi affermati, che verranno identificati attraverso criteri fissati da un regolamento del Congresso di Stato, sarà applicata la disciplina prevista per i soggetti residenti in Repubblica. L’emendamento abrogativo di Ps-Upr viene respinto, mentre passa a maggioranza l’articolo. L’articolo 20, “Modifica alla legge 26 luglio 2010 n.130”, viene abrogato dal governo. Non viene quindi messo in votazione l’emendamento presentato da Ps-Upr, che mira ad ampliare il raggio di azione dell’attività commerciale e ad attirare investimenti. L’articolo 20 bis, “Imprese start up ad alta tecnologia”, le esenta dal pagamento dell’Igr per cinque esercizi. Sarà un regolamento del congresso di Stato a definire i requisiti da rispettare, mentre un decreto delegato fisserà vari aspetti tra cui incentivi fiscali, permesso di soggiorno speciale, specifica tipologia di contratto. Due gli emendamenti dell’opposizione: quello di Ps-Upr consente l’insediamento delle licenze commerciali in locali industriali; quello di Cittadinanza Attiva mira a introdurre l’incubatore d’impresa.
l’articolo 19, “Esercizio del commercio al dettaglio da parte di investitori esteri”, consente, per attirare investimenti esteri, di detenere la maggioranza del capitale sociale a persone fisiche non residenti e a persone giuridiche in possesso dei requisiti definiti da un decreto delegato. In caso di marchi affermati, che verranno identificati attraverso criteri fissati da un regolamento del Congresso di Stato, sarà applicata la disciplina prevista per i soggetti residenti in Repubblica. L’emendamento abrogativo di Ps-Upr viene respinto, mentre passa a maggioranza l’articolo. L’articolo 20, “Modifica alla legge 26 luglio 2010 n.130”, viene abrogato dal governo. Non viene quindi messo in votazione l’emendamento presentato da Ps-Upr, che mira ad ampliare il raggio di azione dell’attività commerciale e ad attirare investimenti. L’articolo 20 bis, “Imprese start up ad alta tecnologia”, le esenta dal pagamento dell’Igr per cinque esercizi. Sarà un regolamento del congresso di Stato a definire i requisiti da rispettare, mentre un decreto delegato fisserà vari aspetti tra cui incentivi fiscali, permesso di soggiorno speciale, specifica tipologia di contratto. Due gli emendamenti dell’opposizione: quello di Ps-Upr consente l’insediamento delle licenze commerciali in locali industriali; quello di Cittadinanza Attiva mira a introdurre l’incubatore d’impresa.
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