Si appresta a passare al voto la nuova legge sull'edilizia sovvenzionata, discussa questa mattina in Consiglio Grande e Generale, e in votazione nel pomeriggio. “Un articolato – ha spiegato il relatore di maggioranza, Andrea Belluzzi - che rivoluziona sostanzialmente l'impianto e le modalità di accesso alle forme in cui lo Stato sostiene il finanziamento della prima casa:non è garante della somma erogata ma interviene attraverso il pagamento di una quota degli interessi sulla somma concessa a mutuo dall'istituto bancario”. Per la prima volta si prevede una norma che introduce la moratoria dei mutui, la possibilità, cioè, di sospendere i pagamenti per tre anni per le famiglie in difficoltà economica. Critico il giudizio della minoranza, affidato al relatore Toni Margiotta, che evidenzia come lo Stato si sfili dalla precedente posizione di garante. “E' un cambiamento strutturale importantissimo – precisa il Segretario Belluzzi – che stravolge la vecchia norma del '94, nata in un contesto economico differente. Non per questo – aggiunge – abbiamo voluto rinunciare a partecipare all'affermazione di una aspirazione di tutti: l'acquisto della prima casa”. La nuova legge
non avrà più il carattere di un intervento economico a pioggia, ma distinguerà le singole capacità di reddito di ogni avente diritto. Belluzzi ricorda come negli ultimi anni si sia verificato il decadimento di un centinaio di mutui, con conseguente ricaduta negativa sui conti dello Stato e la difficoltà di quelle famiglie che non avevano adeguatamente ponderato l'acquisto e l'impegno di spesa.
Ieri sera il Governo ha raggiunto un accordo con la Centrale Sindacale Unitaria per monitorare il progetto di legge, la sua applicazione ed apportare eventuali modifiche. Le opposizioni obiettano su alcuni punti considerati fondamentale, come il passaggio delle garanzie nelle mani delle banche e quello che considerano un disimpegno dello Stato nelle politiche sociali. Civico 10, che contesta il potere delle banche di decidere se e a chi concedere il mutuo; mentre per Rete, che mette in guardia sul rischio che le banche possano fare “cartello”, sarebbe stato meglio presentare una legge di edilizia popolare in grado di rispondere ai bisogni di oggi. Invoca un modello diverso l'UPR e sinistra unita auspica misure di sostegno per chi è in difficoltà. La maggioranza, tramite il relatore assicura: “La politica della casa non si ferma su questa norma”.
non avrà più il carattere di un intervento economico a pioggia, ma distinguerà le singole capacità di reddito di ogni avente diritto. Belluzzi ricorda come negli ultimi anni si sia verificato il decadimento di un centinaio di mutui, con conseguente ricaduta negativa sui conti dello Stato e la difficoltà di quelle famiglie che non avevano adeguatamente ponderato l'acquisto e l'impegno di spesa.
Ieri sera il Governo ha raggiunto un accordo con la Centrale Sindacale Unitaria per monitorare il progetto di legge, la sua applicazione ed apportare eventuali modifiche. Le opposizioni obiettano su alcuni punti considerati fondamentale, come il passaggio delle garanzie nelle mani delle banche e quello che considerano un disimpegno dello Stato nelle politiche sociali. Civico 10, che contesta il potere delle banche di decidere se e a chi concedere il mutuo; mentre per Rete, che mette in guardia sul rischio che le banche possano fare “cartello”, sarebbe stato meglio presentare una legge di edilizia popolare in grado di rispondere ai bisogni di oggi. Invoca un modello diverso l'UPR e sinistra unita auspica misure di sostegno per chi è in difficoltà. La maggioranza, tramite il relatore assicura: “La politica della casa non si ferma su questa norma”.
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