Le modifiche alla legge sul referendum arrivano al voto dopo un confronto acceso e a tratti particolarmente aspro. Il provvedimento - al quale la maggioranza ha apportato modifiche sostanziali – prevede il mantenimento del quorum pur abbassandolo. Ed è su questo che l’Aula si è divisa. Nel mirino delle opposizioni è soprattutto il Psd, accusato di avere cambiato opinione una volta al governo. La maggioranza, affermano le opposizioni, ha deciso di smorzare questa legge sia tenendo un quorum molto alto, sia rendendo impossibile l'autocertificazione delle firme. E qualcuno, sottolineano, si è dovuto giustificare per motivare il compromesso al ribasso. Non ci sta il segretario del Psd che sottolinea come, con questa norma, sia più facile presentare il referendum, sia più facile che abbia esito positivo e sia più facile che i si vengano convalidati. Non è un compromesso verso il basso, dice Gerardo Giovagnoli, ma verso l'alto. Il quorum, ricorda il Psd, torna ad essere quello previsto nell’81 ed è previsto, aggiunge Ap, nella maggior parte dei Paesi europei. I toni del confronto però restano alti. Elena Tonnini di Rete punta il dito su chi, come la democrazia cristiana, ha paura del cambiamento. Parla di consenso basato sul voto di scambio e Gian Nicola Berti la invita ad avere il coraggio di presentare denunce penali. Fino a quel momento, dice, rispetti chi rappresenta il popolo sammarinese. Tutta l’opposizione interviene sugli emendamenti al testo originale e, pur criticandoli, anticipa che voterà a favore del provvedimento perché comunque rappresenta un passo avanti rispetto alla legge in vigore. Il Collegio dei garanti infatti dovrà pronunciarsi subito sull’ammissibilità del quesito referendario e la raccolta delle firme viene facilitata. Nel testo si specifica anche che per i referendum già presentati, come quello sull’Europa e il cosiddetto salvastipendi presentato dalla Cdls, queste modifiche non hanno valore. L’Aula deve ancora affrontare la legge sul commercio elettronico, 8 provvedimenti in prima lettura e gli interventi di sostegno allo sviluppo economico. La procedura d’urgenza, stando alle dichiarazioni iniziali, non passerà. Ma questo non significa che il provvedimento non venga discusso dal Consiglio. Al momento quindi sembra allontanarsi la ratifica del decreto sulla patrimoniale.
Sonia Tura
Sonia Tura
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