Dopo lo sciopero e un lungo braccio di ferro fra Governo e Csu, l'Aula ratifica con 25 voti a favore e 7 contrari il decreto sulla copertura definitiva e temporanea delle posizioni previste dal fabbisogno di Poste San Marino spa. Il Governo presenta emendamenti concordati con le parti sociali che prevedono – come spiega il Segretario agli Interni - l'apertura di una fase di contrattazione con i sindacati e un tavolo con il cda di Poste spa. La scadenza è stata fissata al 31 dicembre. È anche prevista una verifica per attestare l'avanzamento del confronto. I 13 dipendenti assunti direttamente dalle liste di collocamento avranno lo stesso trattamento in termini di orario di lavoro, ferie e riconoscimento dello stipendio maturato, dei colleghi con uguali mansioni. In questa fase di transizione saranno infatti inquadrati con contratto pubblico. Nessuna soluzione condivisa, invece, sulla richiesta ad un ritorno ad ente poste. Tema, questo, che vede critica anche l'opposizione. “C'è uno statuto” – fa notare Roberto Ciavatta, “Poste spa doveva avviare servizi finanziari. Non lo ha fatto, quindi non ha senso di esistere”. Invita a ritirare il decreto e aprire un ragionamento. Anche Giovanna Cecchetti chiede di sedersi ad un tavolo per decidere sul percorso avviato. Per Civico10 non deve fare tutto il pubblico. “Lo fa – dice Matteo Ciacci - se funziona”. Insomma, vanno valutati i risultati “perché quando viene privatizzato un servizio l'idea è che funzioni meglio riducendo i costi per lo Stato”. Una scelta – ricorda Alessandro Bevitori – che risale al 2013, “forse non gestita correttamente ma a questo punto non si può recedere in breve tempo”. Come dichiarato anche da Guerrino Zanotti, non si torna indietro. Ed è stato calendarizzato in questa sessione la nomina del Collegio Sindacale, del Presidente e dei membri del Consiglio d’Amministrazione della Società Poste San Marino S.p.A.
Riguardo invece agli altri decreti, dopo l'approvazione in notturna dell'istituzione dell'insegnamento “Etica, Cultura e Società” come alternativa alla Religione Cattolica, l'Aula ratifica le modalità di accesso al fondo a sostegno delle iniziative e progetti pubblico privati, come previsto dalla Finanziaria dello scorso dicembre. Il decreto definisce le regole di accesso e le iniziative dei progetti finanziabili, istituisce il Comitato per i progetti di sviluppo, chiamato a decidere sui progetti da sostenere economicamente. 26 i voti a favore e 18 i contrari.
Ratificate anche le “Norme sulla tecnologia blockchain per le imprese”. L'Aula riprende una discussione rimasta in sospeso dallo scorso Consiglio. Nel frattempo il decreto – spiega Andrea Zafferani - è stato integrato riguardo alla struttura di controllo interno a San Marino Innovation.
L'opposizione riconferma i suoi dubbi sul fronte sicurezza, chiedendo verifiche da parte degli organismi di vigilanza. Giudica un errore attribuire tutto ad una società di diritto privato, “servono gli anticorpi necessari – dice - non siamo pronti. Stiamo affrontando questa opportunità con dilettantismo”. C'è chi, come Roberto Ciavatta di Rete, si chiede cosa penserà il Greco di una struttura fuori controllo pubblico che tutto fa: sanziona, vigila, stabilisce limiti.
La maggioranza respinge dietrologie e fa invece presente che a livello normativo tanti paesi si stanno interrogando se sia opportuno il coinvolgimento diretto dell'autorità di vigilanza. Alcuni Stati hanno detto sì, altri no. “San Marino – dice Matteo Ciacci - ha fatto una scelta”.