Terza giornata di lavori, per il Consiglio Grande e Generale, che riparte dal progetto di legge di iniziativa popolare per modificare la legge sul referendum. Il dibattito riprenderà con le repliche, poi il provvedimento - al quale la maggioranza ha apportato modifiche sostanziali come il mantenimento del quorum che però è stato abbassato - sarà messo ai voti. Nel mirino delle opposizioni è soprattutto il psd, accusato di avere cambiato opinione una volta al governo. La maggioranza, ha detto Andrea Zafferani di Civico 10, ha deciso di smorzare questa legge sia tenendo un quorum molto alto, sia rendendo impossibile l'autocertificazione delle firme. Qualcuno, ha ribadito Pier Marino Mularoni dell'Upr, si è dovuto giustificare per motivare il compromesso al ribasso. Il referendum, alla maggioranza di turno, fa paura. Non ci sta il segretario del psd che sottolinea come, con questa norma, sia più facile presentare il referendu, sia più facile che abbia esito positivo e sia più facile che i si vengano convalidati. Non è un compromesso verso il basso, dice Gerardo Giovagnoli, ma verso l'alto. Quando si tratta di regole del gioco non si può vedere tutto bianco o tutto nero. Per il psd questo non è un punto di arrivo ma è certamente più avanzato del precedente. Si sta facendo un processo al psd che invece porta a casa un risultato, dice Gian Nicola Berti di Noi Sammarinesi, affermando di vedere nel dibattito una sorta di delusione mista a un pizzico di ipocrisia.
Sonia Tura
Sonia Tura
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