E' proseguito, in nottata, il confronto sul bilancio dello Stato. 61 le richieste di parola. Per il Segretario agli interni il provvedimento deve essere considerato nella più ampia manovra finanziaria iniziata lo scorso anno, che ha portato significative economie nella spesa dello Stato attuate tramite spending review. Nella Pa, sottolinea, questo è stato possibile con la riorganizzazione dei servizi, mantenendo la qualità sostenibile. I dati lo confermano, nel 2014 si registra una riduzione del personale del settore pubblico allargato di 200 unità. A settembre 2013 si contano meno 207 unità nel pubblico allargato con una riduzione della spesa di 4 milioni 720 mila euro, di cui 4 milioni solo nella Pa. Al netto del costo delle stabilizzazioni che è di 1 milione 600mila. Non possiamo però non rilevare, sottolinea Venturini, che esistono ancora sacche di spreco. Diversi sono gli articoli di bilancio per il contenimento della spesa: dalle indennità e compensi straordinari alla conferma dei pre-pensionamenti obbligatori. Dal Psd l'apprezzamento per una legge che non è un provvedimento omnibus e che, rimarca Andrea Belluzzi, “ mi auguro rimanga tale nel corso dei lavori”. Ha stupito, ricorda, la presentazione di un deficit inferiore a quello previsto ma negli anni precedenti sono state fatte scelte strutturali e il documento sulla spending review è stato seguito senza sforzi. “Oggi possiamo parlare di investimenti e infrastrutture perché ne abbiamo la possibilità, conferma il segretario della Dc. Marco Gatti si dice convinto che la gestione del 2015 possa consentire di chiudere un bilancio in pareggio. Questo significa poter tornare a parlare di ripresa, di uno Stato che torna a investire e ridà fiducia in un momento in cui la crisi, anche fuori, è forte. Abbiamo chiesto al governo di aprire i cassetti, dice, perchè anche in passato sono stati presentati tanti progetti di investimento rimasti fermi. Il presidente dell'Upr non condivide l'entusiasmo. La legge di bilancio, sottolinea Marco Podeschi, non nasce in un momento di rilancio dell'economia sammarinese. L'Fmi nel report di quest'anno, pur menzionando serie di fattori positivi per San Marino, poneva l'accento su problematiche strutturali tuttora non risolte e a cui il bilancio 2015 non dà risposte. non muoveranno l'economia di San Marino”. Per il coordinatore di Ap è una legge di bilancio sostenibile e realistica, forse è mancato un po' di coraggio nella revisione della spesa. Se riusciamo a realizzare un fabbisogno al passo delle richieste dei cittadini, dice Nicola Renzi, questa legge potrebbe essere il viatico per puntare al pareggio di bilancio il prima possibile. Ivan Foschi di Sinistra Unita invita a non abbandonarsi a facili ottimismi. La commissione di controllo della finanza pubblica è molto severa con il governo. I 60 milioni di debito sono destinati ad aumentare e sono un'ipoteca sul futuro delle nuove generazioni. Per ragioni elettorali, rimarca il capogruppo di Civico 10, lo Stato sta continuando a far vivere San Marino al di sopra delle sue possibilità indebitandolo. Occorrerebbe essere responsabili e seri ma, afferma Andrea Zafferani, la Finanziaria preferisce prendere la strada del debito annullando misure di contenimento.
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