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Consiglio: per la prima volta arriva un mozione di sfiducia

6 giu 2014
Consiglio: per la prima volta arriva un mozione di sfiduciaConsiglio: per la prima volta arriva un mozione di sfiducia
Consiglio: per la prima volta arriva un mozione di sfiducia - Sale il tono dello scontro sull'esito dei referendum e Rete, Civico10, Sinistra unita, insieme al co...
Sale il tono dello scontro sull'esito dei referendum e Rete, Civico10, Sinistra unita, insieme al consigliere indipendente Luca Lazzari, presentano alla Reggenza una mozione di sfiducia per il Segretario alla Sanità, Francesco Mussoni, chiedendone le dimissioni. Una richiesta che secondo i presentatori rappresenta la diretta conseguenza dell'esito referendario, dove i cittadini “hanno disapprovato - affermano - l'operato del Segretario Mussoni in questi due anni e mezzo di incarico, segnato soprattutto dai due provvedimenti bocciati”. Non è stata sufficiente, a loro giudizio, la presentazione delle dimissioni al Congresso di Stato che come noto le ha respinte e ora la questione ritorna in aula, dopo il lungo dibattito sull'esito referendario chiuso nella nottata. Se ne parlerà lunedì sera, in una seduta in cui sono previsti gli interventi dei gruppi parlamentari e il voto finale sulla mozione. E' un passaggio nuovo nella storia recente dell'assemblea, che non ha mai visto una mozione di sfiducia. Richieste perchè Mussoni facesse un passo indietro, erano arrivate a più riprese negli interventi in aula, ma la maggioranza ha ribadito l'appoggio e presentato un ordine del giorno, votato in nottata, per l'apertura di un dialogo fra le forze politiche, in grado di gestire la fase transitoria dopo l'abrogazione delle due leggi e indicare le soluzioni politiche. Respinti invece, gli ordini del giorno delle opposizioni, il primo per le dimissioni del Direttore Sanitario, il secondo per le dimissioni del comitato amministratore di Fondiss, e un terzo per una censura politica nei confronti del Segretario alla Sanità, Francesco Mussoni. L'UPR, in una nota diffusa in giornata, afferma che dopo il referendum le cose non potranno tornare come prima e si chiede di quanti bonus potrà ancora avvalersi Mussoni se dovesse incappare in una nuova debacle. Il Partito Socialista sottolinea come la tenuta dell'Iss e del sistema previdenziale siano troppo importanti per cadere nella tentazione di assumere posizioni demagogiche e populiste, e si dice pronto a partecipare a quel tavolo di confronto, anche se evidenzia come il Paese sia attraversato dall'emergenza lavoro e da un disagio sociale in progressivo aumento. Il segretario, Simone Celli, invoca un progetto orientato alla costruzione del nuovo modello di sviluppo. Per lunedì si profila un nuovo dibattito con tre diverse posizioni politiche: da un lato la maggioranza, che non potrà che fare nuovamente quadrato attorno al Segretario Mussoni, dall'altro le tre forze di opposizione che hanno presentato la mozione di sfiducia, Rete, Civico 10 e Sinistra Unita, che vorranno soddisfazione per la loro richiesta, mentre sembrerebbe meno intransigente la posizione di UPR e Socialisti, che pur restando fortemente critici, sembrano più inclini a superare l'empasse, pur marcando stretto la maggioranza da cui si aspettano dei segnali.

Sergio Barducci

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