Il consiglio procede spedito nella votazione dell’articolato della legge tributaria, superata la soglia dei cento. Finora nessuno degli emendamenti dell’opposizione è stato accolto. Un testo blindato per Civico10 Sinistra unita e Rete, quasi gli unici a intervenire sui diversi articoli, insieme al partito socialista. Una speditezza che ha portato i capigruppo a riunirsi per decidere il prosieguo dei lavori. Deciderà tutto la seduta notturna, che potrebbe proseguire anche oltre le 24 e varare la tributaria. In mattinata gli interventi si sono concentrati soprattutto sugli aspetti relativi alle imposizioni fiscali per i redditi di lavoratori autonomi e sugli oneri deducibili. In aula si sono ripetute le posizioni già espresse in commissione finanze, una riforma a metà, per l’opposizione, soprattutto sul fronte accertamenti. Di tutt’altro avviso la maggioranza che intende mettere in campo, con i decreti delegati, gli strumenti in mano all’ufficio tributario per scovare i furbetti del fisco. Ancora il consigliere di Rete, Ciavatta, protagonista di un battibecco quando lancia l'accusa alla maggioranza di non intervenire per ordine di squadra. “Siamo già intervenuti in sede referente", gli ha ricordato il consigliere di Ap, Venturini. Nel pomeriggio gli interventi si sono soffermati sulle agevolazioni fiscali per favorire la crescita delle imprese, dove ha trovato spazio anche un piccolo siparietto tra segretario Felici, Ciavatta e Zafferani con i complimenti sulla velocità di lettura dell’esponente di governo, che il segretario ha liquidato come “tendenziosi”. Poi la critica al metodo: " non vi sentiti presi in giro - ha detto Zafferani all'aula - visto che un decreto potrebbe modificare tutto il Titolo". Podeschi dell'Upr ha contato 31 rimandi ai decreti legge, ma dal governo è arrivata la garanzia di tornare in aula sui provvedimenti più sensibili, "quasi una seconda lettura", ha detto Felici.
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