Con il riferimento del Segretario alle Finanze Simone Celli su Cassa di Risparmio è ripresa questa mattina, poco dopo le 9, la seduta consigliare che ieri sera era cominciata con il comma comunicazioni e un messaggio dei nuovi Capitani Reggenti all'aula, con richiamo all'equità sociale.
Celli ha ammesso che è stato un suo errore la nomina di Nicola Romito alla Presidenza di Cassa di Risparmio ma ha confermato la strategia del Governo con l'accelerazione impressa nel cambio della Governance e il riconoscimento allo Stato di una congrua rappresentanza nella compagine sociale, in ragione dei 220 milioni di euro iniettati dallo Stato, per la ricapitalizzazione di Cassa. Iniziative che – ha detto Celli – si sarebbero dovute realizzare anche prima e cioè nella legislatura precedente. Anzi - ha osservato Celli – fare ricapitalizzazioni senza un piano di rilancio dell'istituto è stato come fare rifornimento di carburante ad una nave che ha una falla e sta imbarcando acqua, senza tappare la falla.
Negli interventi che si sono succeduti in mattinata i consiglieri e i Segretari di Stato hanno confermato le posizioni afferenti ai rispettivi schieramenti e che in questi giorni sono state anticipate sulla stampa.
Molto sinteticamente, ad esempio Rete, ha lamentato un falso cambio di metodo da parte del nuovo Governo, la mancata possibilità di indicare un nome per il cda, le presunte connessioni tra i vertici di Banca Centrale e i poteri forti, le connessioni con Monte dei Paschi di Siena. Ma Rete ha anche attaccato il Pdcs, indicandolo come principale fautore dell'attuale situazione.
Il Pdcs e i suoli alleati Psd e Ps hanno rivolto forti critiche alla maggioranza per le modalità e i tempi del cambio di governance in Cassa di Risparmio, per la mancanza di un mandato in tal senso – ha osservato il consigliere Valentini - da parte del nuovo Consiglio Grande e Generale, per l'appiattimento del Governo sulle posizioni di Banca Centrale, ma anche per il mancato coinvolgimento dell'opposizione nel delicato dossier che riguarda la principale banca del paese.
50 gli iscritti a parlare, siamo quasi a metà, dopodichè ci sarà la replica di Celli. Ipotizzabile la presentazione di diversi ordini del giorno a conclusione del dibattito con le posizioni della maggioranza e delle minoranze.
Nel suo riferimento il segretario Celli parla di un "Governo non sta affrontando a cuor leggero il difficilissimo momento attuale, anzi, se possibile, la nostra preoccupazione tende ad aggravarsi esponenzialmente a causa dell’onere e della responsabilità della decisione che ricadono su chi, come noi, ora ha il diritto e il dovere di esercitare la funzione esecutiva".
Parla di sorgere di una "certa amarezza per l’astio e il livore con cui di recente si sta caratterizzando il confronto politico, distinguendo una ordinaria dialettica democratica da "riferimenti espliciti a “disegni criminali”, a “denunce presentate in Tribunale”, all’ agitazione delle folle popolari per farle scendere in piazza al grido di fermiamoli prima che sia troppo tardi”. Il responsabile alle Finanze ripercorre poi la storia recente di Cassa: "finora lo Stato ha iniettato 220 milioni di euro – circa il 16 per cento del Pil e circa il 70 per cento dell’integrale ammontare del debito pubblico – per salvare la banca, diventando così l’azionista di maggioranza della stessa". Analizzando, politicamente, come nella gestione del dossier Cassa di Risparmio non sono stati tutelati in modo adeguato e efficace gli interessi dello Stato e dei suoi cittadini. Celli passa alla metafora: "si è continuato a rifornire la nave di carburante, non accorgendosi – o forse peggio, fingendo di non accorgersi – che oltre alla mancanza di carburante c’era un problema ben più serio: l’esistenza di una falla nel telaio della nave".
Poi parla dell'azione del Governo: "In merito alla trattativa con la Fondazione, mi limito ad affermare che il confronto è ancora in corso e che il Governo intende raggiungere concretamente il risultato di vedere riconosciuta allo Stato una quota di partecipazione corrispondente agli ingenti apporti di capitale effettuati in questi anni, entro e non oltre la celebrazione dell’Assemblea dei Soci che avrà all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio di esercizio 2016 (perciò entro il 31 maggio 2017). Naturalmente, desidero sottolineare che per il Governo la soluzione del negoziato, oltre al superamento di tutti gli accordi vigenti tra Stato e Fondazione, dovrà garantire forme minime di salvaguardia del ruolo storicamente esercitato dalla Fondazione nella vita sociale e culturale sammarinese". Entra poi nel merito della nomina del Cda e di come il governo sia venuto a conoscenza del procedimento giudiziario del Presidente Romito, a nomina avvenuta. Lo ringrazia per la dignità dimostrata: "a chi oggi grida allo scandalo, desidero umilmente rammentare gli esempi di “eccellenti” e “autorevoli” rinviati a giudizio che sono rimasti aggrappati sino all’ultimo istante e in alcuni casi tuttora sono aggrappati alle loro posizioni apicali e dirigenziali, peraltro lautamente retribuite. Sarebbe interessante conoscere il pensiero degli scandalizzati dell’ultima ora anche a riguardo di questi rinviati a giudizio, peraltro imputati di ipotesi di reato ben più gravi di quelle contestate al dott. Romito. Ma si sa, in politica il moralismo a doppia velocità è pratica assai diffusa". "Sono stato io a indicare il nome del dott. Romito, quale Presidente del CdA di Cassa,- prosegue Celli - e di conseguenza sono io ad assumermi la responsabilità politica, piena e esclusiva".
Il Segretario alle Finanze guarda in avanti" A un sistema bancario sammarinese, che per essere proiettato verso il futuro, ha necessità di una visione più ampia, collocandosi a pieno titolo nel mercato europeo e non europeo; va ricercata una concreta revisione del modello di business delle banche e dei servizi finanziari, concentrandosi su servizi sempre più innovativi e ad alta professionalità, in grado di dare risposte alle esigenze della clientela locale e di intercettare l’interesse di investitori esterni.
Si deve giungere all’implementazione dei servizi e delle competenze finanziarie offerte, facendo diventare il sistema bancario sammarinese un luogo in cui nascono progetti, idee e risorse innovative, caratterizzato da una perfetta integrazione con gli altri settori economici interni e con i mercati esterni".
Celli ha ammesso che è stato un suo errore la nomina di Nicola Romito alla Presidenza di Cassa di Risparmio ma ha confermato la strategia del Governo con l'accelerazione impressa nel cambio della Governance e il riconoscimento allo Stato di una congrua rappresentanza nella compagine sociale, in ragione dei 220 milioni di euro iniettati dallo Stato, per la ricapitalizzazione di Cassa. Iniziative che – ha detto Celli – si sarebbero dovute realizzare anche prima e cioè nella legislatura precedente. Anzi - ha osservato Celli – fare ricapitalizzazioni senza un piano di rilancio dell'istituto è stato come fare rifornimento di carburante ad una nave che ha una falla e sta imbarcando acqua, senza tappare la falla.
Negli interventi che si sono succeduti in mattinata i consiglieri e i Segretari di Stato hanno confermato le posizioni afferenti ai rispettivi schieramenti e che in questi giorni sono state anticipate sulla stampa.
Molto sinteticamente, ad esempio Rete, ha lamentato un falso cambio di metodo da parte del nuovo Governo, la mancata possibilità di indicare un nome per il cda, le presunte connessioni tra i vertici di Banca Centrale e i poteri forti, le connessioni con Monte dei Paschi di Siena. Ma Rete ha anche attaccato il Pdcs, indicandolo come principale fautore dell'attuale situazione.
Il Pdcs e i suoli alleati Psd e Ps hanno rivolto forti critiche alla maggioranza per le modalità e i tempi del cambio di governance in Cassa di Risparmio, per la mancanza di un mandato in tal senso – ha osservato il consigliere Valentini - da parte del nuovo Consiglio Grande e Generale, per l'appiattimento del Governo sulle posizioni di Banca Centrale, ma anche per il mancato coinvolgimento dell'opposizione nel delicato dossier che riguarda la principale banca del paese.
50 gli iscritti a parlare, siamo quasi a metà, dopodichè ci sarà la replica di Celli. Ipotizzabile la presentazione di diversi ordini del giorno a conclusione del dibattito con le posizioni della maggioranza e delle minoranze.
Nel suo riferimento il segretario Celli parla di un "Governo non sta affrontando a cuor leggero il difficilissimo momento attuale, anzi, se possibile, la nostra preoccupazione tende ad aggravarsi esponenzialmente a causa dell’onere e della responsabilità della decisione che ricadono su chi, come noi, ora ha il diritto e il dovere di esercitare la funzione esecutiva".
Parla di sorgere di una "certa amarezza per l’astio e il livore con cui di recente si sta caratterizzando il confronto politico, distinguendo una ordinaria dialettica democratica da "riferimenti espliciti a “disegni criminali”, a “denunce presentate in Tribunale”, all’ agitazione delle folle popolari per farle scendere in piazza al grido di fermiamoli prima che sia troppo tardi”. Il responsabile alle Finanze ripercorre poi la storia recente di Cassa: "finora lo Stato ha iniettato 220 milioni di euro – circa il 16 per cento del Pil e circa il 70 per cento dell’integrale ammontare del debito pubblico – per salvare la banca, diventando così l’azionista di maggioranza della stessa". Analizzando, politicamente, come nella gestione del dossier Cassa di Risparmio non sono stati tutelati in modo adeguato e efficace gli interessi dello Stato e dei suoi cittadini. Celli passa alla metafora: "si è continuato a rifornire la nave di carburante, non accorgendosi – o forse peggio, fingendo di non accorgersi – che oltre alla mancanza di carburante c’era un problema ben più serio: l’esistenza di una falla nel telaio della nave".
Poi parla dell'azione del Governo: "In merito alla trattativa con la Fondazione, mi limito ad affermare che il confronto è ancora in corso e che il Governo intende raggiungere concretamente il risultato di vedere riconosciuta allo Stato una quota di partecipazione corrispondente agli ingenti apporti di capitale effettuati in questi anni, entro e non oltre la celebrazione dell’Assemblea dei Soci che avrà all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio di esercizio 2016 (perciò entro il 31 maggio 2017). Naturalmente, desidero sottolineare che per il Governo la soluzione del negoziato, oltre al superamento di tutti gli accordi vigenti tra Stato e Fondazione, dovrà garantire forme minime di salvaguardia del ruolo storicamente esercitato dalla Fondazione nella vita sociale e culturale sammarinese". Entra poi nel merito della nomina del Cda e di come il governo sia venuto a conoscenza del procedimento giudiziario del Presidente Romito, a nomina avvenuta. Lo ringrazia per la dignità dimostrata: "a chi oggi grida allo scandalo, desidero umilmente rammentare gli esempi di “eccellenti” e “autorevoli” rinviati a giudizio che sono rimasti aggrappati sino all’ultimo istante e in alcuni casi tuttora sono aggrappati alle loro posizioni apicali e dirigenziali, peraltro lautamente retribuite. Sarebbe interessante conoscere il pensiero degli scandalizzati dell’ultima ora anche a riguardo di questi rinviati a giudizio, peraltro imputati di ipotesi di reato ben più gravi di quelle contestate al dott. Romito. Ma si sa, in politica il moralismo a doppia velocità è pratica assai diffusa". "Sono stato io a indicare il nome del dott. Romito, quale Presidente del CdA di Cassa,- prosegue Celli - e di conseguenza sono io ad assumermi la responsabilità politica, piena e esclusiva".
Il Segretario alle Finanze guarda in avanti" A un sistema bancario sammarinese, che per essere proiettato verso il futuro, ha necessità di una visione più ampia, collocandosi a pieno titolo nel mercato europeo e non europeo; va ricercata una concreta revisione del modello di business delle banche e dei servizi finanziari, concentrandosi su servizi sempre più innovativi e ad alta professionalità, in grado di dare risposte alle esigenze della clientela locale e di intercettare l’interesse di investitori esterni.
Si deve giungere all’implementazione dei servizi e delle competenze finanziarie offerte, facendo diventare il sistema bancario sammarinese un luogo in cui nascono progetti, idee e risorse innovative, caratterizzato da una perfetta integrazione con gli altri settori economici interni e con i mercati esterni".
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