Il tema dell'informazione viene affrontato in un clima sereno. In Aula arrivano le relazioni della Commissione di Vigilanza per gli anni 2011-2015. Riguardano, naturalmente, anche RTV. Da più parti viene rilevato il superamento delle situazioni critiche e un miglioramento in termini di qualità del palinsesto e dei contenuti. Psd e Dc si dicono soddisfatti per una gestione che ha portato al risanamento di un buco che ammontava, nel 2012, a 670.000 euro. Nei prossimi giorni – ricorda Iro Belluzzi- si firmerà il bilancio 2015 con l'azzeramento dell'intero debito. Le critiche dell'opposizione riguardano ancora una volta la legge sull'editoria, che andrebbe rivista non perché ce lo dice il Consiglio d'Europa – rileva Marco Podeschi – ma per correggere distorsioni. La legge ha enormi pecche, ribadisce Rete, che invita il Segretario Belluzzi a riferire nella prossima Commissione Esteri. Belluzzi non si tira indietro. Manca ancora il codice Deontologico, ma Paolo Crescentini annuncia che è stato redatto. La Consulta dell'Informazione dovrà ora approvarlo. Rimane invece l'annoso problema della sede di RTV. Crescentini si augura che sia davvero una priorità del Governo e non uno dei tanti proclami quando c'è odore di elezioni. I toni si alzano, invece, per il tema rifiuti. I Segretari Mularoni e Lonfernini cercano di allontanare i luoghi comuni. Ammettono i ritardi, ma assicurano che il paese recupererà in tempi brevi. Tra i traguardi raggiunti: un moderno catasto dei rifiuti. Per la raccolta differenziata si raggiungerà l'obiettivo del 50% nel 2016. L'Italia guarda al 60% entro il 2020. “Faremo meglio e lo faremo prima”, promette il Segretario al Territorio. C'è però un problema culturale. “Dobbiamo fare un salto tutti – dice - interrogandoci su come essere più virtuosi”. “Per cambiare sistema di gestione – ribadisce Teodoro Lonfernini - non è solo necessario mettere in campo investimenti pubblici, ma serve che sia affiancato da un cambiamento di mentalità nella cittadinanza”. Parole inopportune, secondo l'opposizione. La popolazione ha dimostrato che è pronta. Due castelli stanno già facendo la raccolta porta a porta. Le responsabilità – rilevano Civico 10 e Rete - è di un' Azienda che non riesce a gestirla. Elena Tonnini alza la voce: “o si è incapaci o c'è precisa volontà di non fare funzionare le cose. C'è chi vede nei rifiuti un business. Mandiamo a casa chi non si è dimostrato capace”. E' chiaro che è un tema caro alla politica. E per Lonfernini, c'è avversione a priori proprio perché è una certa parte politica a giocare la partita.
MF
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