54 richieste di parola per la convenzione sul polo del lusso e la variante di prg per la zona di Rovereta che ospiterà la cittadella del lusso. Pochi minuti prima delle 16 il Consiglio apre il comma “caldo” di questa sessione e il Segretario al territorio si sofferma sull'inquadramento generale della convenzione. Il Paese deve ripartire e da anni ci chiediamo come mai le firme della moda non hanno mai voluto scegliere la Repubblica, dice, sottolineando che i promotori da anni si occupano stabilmente di questo e con successo. Sono gruppi specializzati nel settore e si sono uniti per creare outlet della moda di terza generazione, prosegue, che possa rappresentare una ulteriore eccellenza. Ma soprattutto Antonella Mularoni sottolinea di voler smentire le “informazioni non veritiere diffuse ad arte”. L'investimento prevede 2 fasi: 60 milioni per la prima, 45 per la seconda. Gli investitori hanno già reperito la liquidità necessaria da banche riconosciute a livello internazionale. Ci siamo concentrati, prosegue, sulle nostre emergenze: rimettere in circolo il mondo del lavoro. Le imprese edili vivono una fase di grande sofferenza e per loro è una notevole opportunità. I promotori indicano un numero minimo di 200 persone. Hanno già avuto una serie di incontri con i sindacati e preso un impegno preciso affinchè i marchi che hanno contattato siano consapevoli dei vantaggi economici che avranno nell'assumere personale residente a San Marino. Tra gli obblighi degli investitori l' attività promozionale del polo del lusso, di San Marino come patrimonio Unesco e la creazione di uno spazio interno alla struttura per la promozione turistica. Gli oneri di concessioni sono stati quantificati in 2 milioni di euro. Saranno pagati con la realizzazione di 200 parcheggi, in un area di proprietà dello Stato, per fare di Rovereta una zona commerciale, rimarca il Segretario al territorio. Qualora ci sia una violazione dell'obbligo di edificare e aprire il centro, i promotori si impegnano a cedere tutto, immobili e terreno, al prezzo di 1 euro. Cogliete il tempo che trascorrerà da qui all'apertura del polo della moda per riflettere, conclude il Segretario al territorio, perchè davvero questo insediamento possa essere una grande opportunità per tutti, in primis per il mondo del commercio che oggi è in grande sofferenza anche senza outlet. La maggioranza difende compatta il progetto. Non possiamo perdere un altro treno, dicono dc, psd e ap. La cosa peggiore è non fare delle scelte, il Paese ha bisogno di una prospettiva. Cosa perdiamo? Nulla, incasseremo di meno ma se non si realizza il polo l'introito non c'è. Si fa volutamente della disinformazione. Per la prima volta nella storia di questo Paese una convenzione è stata resa pubblica, presentata a tutte le forze politiche e discussa. Già troppi imprenditori, sottolineano da Bene Comune, sono fuggiti per i trattamenti indecorosi che hanno ricevuto, basati su informazioni false e tacciati di non essere persone serie. Non riteniamo utile dividere il Paese in tifoserie, commenta Sinistra Unita. Siamo favorevoli a nuovi investimenti purchè il rischio di impresa non sia a carico dello Stato. Questa convenzione è molto generosa nei confronti degli investitori e il governo non ha saputo gestire bene la trattativa. Di qui la contrarietà. Ben vengano gli investimenti privati, dice Civico 10, ma quando sono privati davvero non foraggiati dallo Stato con soldi pubblici e interventi ad hoc. Avevamo chiesto una tassazione sui grandi patrimoni per non consumare nuovo territorio ma nulla di fatto. E anche Civico anticipa il proprio no. “Fandonie accompagnate da un certo grado di arroganza”. Così Rete commenta l'intervento del Segretario Mularoni.
La commissione ha votato al buio perchè nessuno dei documenti promessi è stato consegnato, dando una delega in bianco a questo governo. Ci sono costi certi e stime per i benefici. Nessuna contrarietà a prescindere, ribadisce l'Upr, elencando pregi e difetti del progetto. E' però la prima volta che una convenzione viene presentata in Consiglio e ci sono stati ampi spazi di confronto. Il futuro del Paese viene prima di tutto e anche se l'accordo lascia molte perplessità va dato atto che c'è il tentativo trasparente di portare avanti una attività nuova.
La commissione ha votato al buio perchè nessuno dei documenti promessi è stato consegnato, dando una delega in bianco a questo governo. Ci sono costi certi e stime per i benefici. Nessuna contrarietà a prescindere, ribadisce l'Upr, elencando pregi e difetti del progetto. E' però la prima volta che una convenzione viene presentata in Consiglio e ci sono stati ampi spazi di confronto. Il futuro del Paese viene prima di tutto e anche se l'accordo lascia molte perplessità va dato atto che c'è il tentativo trasparente di portare avanti una attività nuova.
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