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Il cosiddetto “Ruby-gate” ancora al centro di una giornata politica convulsa

27 gen 2011
11 “sì”, 8 “no”. E’ passata con 3 voti di scarto, alla Giunta per le autorizzazioni della Camera, la proposta del Pdl di restituire gli atti dell’”affaire Ruby” alla Procura. La competenza – questa la tesi - spetterebbe al Tribunale dei Ministri, non a quello di Milano, poiché Berlusconi avrebbe agito per motivi istituzionali, quando si mosse per la ragazza marocchina, ritenendo fosse la nipote di Mubarak. Netto cambio di strategia, per il PdL, che fino a ieri aveva puntato sull’esistenza del “fumus persecutionis” nei confronti del Cavaliere. Ora, con il conflitto di competenza, la votazione diventa palese, rendendo meno probabile il rischio di “imboscate”. Nel frattempo infuriano le polemiche, alimentate anche dalle nuove carte trasmesse dalla Procura di Milano alla Giunta. Dai documenti emerge che anche un’altra minorenne avrebbe partecipato alle feste di Arcore: Iris Berardi, classe 1991, una prostituta secondo gli inquirenti. La sua presenza sarebbe stata registrata nelle residenze del Premier di Porto Rotondo e Arcore quando era appena 17enne. Notizie che hanno provocato fibrillazioni all’interno della stessa maggioranza. “Sono pasticci che complicano le cose”, ha commentato Bossi. Duro il segretario del PD Bersani, che parla di “situazione ormai insostenibile, che ammutolisce la voce dell’Italia nel mondo”. In giornata si sono poi registrate le critiche dell’ANM, e del procuratore di Milano Bruti Liberati, nei confronti del “Giornale”, che in un articolo ha attaccato pesantemente il PM Boccassini. Battaglia durissima, infine, sulla questione della Casa di AN a Montecarlo. “I documenti ricevuti dalle autorità di Saint Lucia sono autentici” – ha dichiarato Frattini, mentre i senatori dell’opposizione uscivano dall’Aula per protesta -. Sui particolari non posso e devo aggiungere altro, sarà la procura della Repubblica, se lo riterrà, a farne uso”. “Fini è incompatibile con il suo ruolo, deve dimettersi”, afferma in coro il Pdl. No comment dal Presidente della Camera.

Gianmarco Morosini

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