Mentre la Costituente dei Riformisti si prepara a presentare il proprio Manifesto, le altre forze rimangono alla finestra, in attesa di risposte sul fronte delle alleanze. Il tentativo di aggregazione è guardato da tutti con interesse, ma permangono dubbi.
“Vediamo cosa accadrà nelle prossime settimane – dice Marco Podeschi -, se da un iniziale confronto ci sarà la volontà di portare avanti un' iniziativa politica comune”.
Civico 10 non si sposta di un millimetro rispetto alle dichiarazioni della vigilia. “Finché i riformisti non chiariscono da che parte vogliono stare - dice Andrea Zafferani -, noi confermiamo quanto già detto”. Vale a dire che il Movimento non intende collaborare con tutti, lasciando fuori il partito socialista e mantenendo del Psd solo l'area democratica. “Non è una distinzione fra buoni e cattivi – tengono a precisare - vogliamo piuttosto dare un valore alla coerenza. Chi ha fatto la bandierina per tutta la legislatura non può diventare un interlocutore credibile”.
La Costituente dei Riformisti, senza distinguo, è invece credibile per la Dc, che ha preso nota diligentemente dei contenuti. Solo un mese fa ragionava sui medesimi temi durante la Conferenza Programmatica. “C'è possibilità di dialogo” – commenta Manuel Ciavatta. Per il giovane Consigliere democristiano è auspicabile si apra un confronto più stretto sulle grandi riforme, concentrando l'attenzione su pensioni, piano regolatore, imposte indirette, Europa. C'è disponibilità al confronto anche sui temi etici, nonostante si registrino forti distanze. Ma per la Dc non sono la priorità. “Le coalizioni – dice - dovrebbero mettere al centro altre problematiche”. Caustico invece Rete. “Tutto questo iter – commenta laconico Roberto Ciavatta – mi lascia completamente indifferente”.
MF
“Vediamo cosa accadrà nelle prossime settimane – dice Marco Podeschi -, se da un iniziale confronto ci sarà la volontà di portare avanti un' iniziativa politica comune”.
Civico 10 non si sposta di un millimetro rispetto alle dichiarazioni della vigilia. “Finché i riformisti non chiariscono da che parte vogliono stare - dice Andrea Zafferani -, noi confermiamo quanto già detto”. Vale a dire che il Movimento non intende collaborare con tutti, lasciando fuori il partito socialista e mantenendo del Psd solo l'area democratica. “Non è una distinzione fra buoni e cattivi – tengono a precisare - vogliamo piuttosto dare un valore alla coerenza. Chi ha fatto la bandierina per tutta la legislatura non può diventare un interlocutore credibile”.
La Costituente dei Riformisti, senza distinguo, è invece credibile per la Dc, che ha preso nota diligentemente dei contenuti. Solo un mese fa ragionava sui medesimi temi durante la Conferenza Programmatica. “C'è possibilità di dialogo” – commenta Manuel Ciavatta. Per il giovane Consigliere democristiano è auspicabile si apra un confronto più stretto sulle grandi riforme, concentrando l'attenzione su pensioni, piano regolatore, imposte indirette, Europa. C'è disponibilità al confronto anche sui temi etici, nonostante si registrino forti distanze. Ma per la Dc non sono la priorità. “Le coalizioni – dice - dovrebbero mettere al centro altre problematiche”. Caustico invece Rete. “Tutto questo iter – commenta laconico Roberto Ciavatta – mi lascia completamente indifferente”.
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