Per affrontare la crisi che morde, l’Italia non chiederà la “protezione paralizzante di altri”. Alla Camera Monti dice di non volere gli aiuti del Fondo monetario o del Fondo salva stati, e annuncia l'avvio di una “operazione crescita”, benedetta dal presidente Napolitano, che possa ridare fiducia ai mercati. Certo, il premier, che stasera a Berlino incontra il ministro del Tesoro tedesco Schauble, non nasconde che per l’Italia la situazione sia “complicata” da “tensioni molto gravi” in un momento “cruciale”. Ma la rotta non si cambia. Perché per Monti l’Italia oggi è “rafforzata”, si presenta con “obiettivi in regola e in corsa”, e anche se lo spread sale Roma “non ha bisogno di aiuti esterni, che significherebbero solo una cessione asimmetrica di sovranità”. A parte Lega, Di Pietro e Beppe Grillo, che reclamano le dimissioni di Monti, dopo il vertice di ieri sera a Palazzo Chigi la maggioranza ‘Abc’ appare compatta nel sostegno al professore, che chiede ai leader di “accelerare le riforme in Parlamento” per smentire chi non crede nell’Italia. “Approveremo i provvedimenti, anche quelli che ci entusiasmano meno”, assicura Alfano che a Monti chiede di dire ad Angela Merkel di cambiare direzione”. Casini propone una “mozione unitaria del Parlamento che sostenga il premier nel chiedere più Europa contro la crisi”, e Bersani conferma il sostegno a Monti per il quale, precisa, “il Pd non è una palla al piede”. Intanto, pur se con qualche distinguo e dei mal di pancia nel Pdl, la Camera approva le tre fiducie poste dal governo sulla legge anticorruzione. Domani l’ok finale al testo che passa al Senato.
Da Roma Francesco Bongarrà
Da Roma Francesco Bongarrà
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