Un Governo istituzionale di responsabilità che, per il PDCS, deve partire dal percorso politico che nell’ultimo periodo ha visto la DC dialogare con i partiti di opposizione e con Alleanza Popolare e che può essere aperto a tutti coloro che avvertono la necessità di questa svolta, con l’obiettivo di semplificare il quadro politico e formare coalizioni chiare. E’ la stessa DC a precisare i contenuti della sua proposta di fronte a quella che definisce “l’ostinazione con cui il PSD vuole sostenere l’ipotesi di un Governo definito dagli stessi promotori un non servizio per il Paese”.
“La crisi politica che stiamo attraversando - afferma il PDCS - è grave, profonda e strutturale. Ha bisogno di un intervento radicale di cambiamento e questo non può prescindere da un passaggio elettorale che, inevitabilmente, non sarà quello della scadenza naturale. Ma è necessario che prima dell’appuntamento con le urne ci sia un Governo capace di una risposta immediata alle emergenze del Paese, favorendo un chiarimento della situazione politica, nella logica delle coalizioni”.
Il PSD replica ricordando che, durante le consultazioni, ha esplorato più volte e con tutti i partiti, la possibilità di dare vita a un esecutivo in grado di risolvere i principali problemi del Paese. “Abbiamo sottolineato - ricorda il Segretario Paride Andreoli - l’importanza di un Governo di responsabilità e lo abbiamo proposto alla DC, pur mantenendo inalterati i rapporti con i partiti con cui, nella prospettiva elettorale, si sarebbero formate le coalizioni future. La DC ha definito la nostra proposta interessante e utile, ma ha chiesto di avere il mandato per esserne la protagonista. Era più facile - conclude il Segretario del PSD - rispondere con senso di responsabilità, come abbiamo fatto noi con la nuova formazione di Governo: responsabilità verso il Paese che da troppo soffre per l’instabilità e indeterminatezza politica”.
Andreoli prende atto di questa nuova e diversa valutazione del PDCS, apprezzandola. “Vedremo - conclude - come si tradurrà in fatti nel percorso politico futuro”.
Un Governo di unità nazionale, è invece la proposta lanciata dagli Europopolari che, a differenza della DC, non partono da un percorso predeterminato ma aprono a tutte le forze politiche. “Governi con maggioranze numeriche quasi inconsistenti - dicono gli EpS - non sono utili al Paese e non sarebbero condivisi dalla opinione pubblica che richiede anzitutto serietà e senso dello Stato”. Di qui l’appello a tutte le forze politiche perché si possa realizzare un Governo di unità nazionale che possa creare le condizioni, nel tempo, per la ripresa della normale dialettica politica fra maggioranza e opposizione. “Non siamo disponibili a sorreggere un Governo sbilanciato a sinistra - sottolineano gli EpS - e ci auguriamo che le forze politiche, in particolare il partito di maggioranza relativa, rispetto al quale abbiamo sempre mantenuto un dialogo aperto e sereno, si facciano carico delle proprie responsabilità e degli interessi della Repubblica”.
“La crisi politica che stiamo attraversando - afferma il PDCS - è grave, profonda e strutturale. Ha bisogno di un intervento radicale di cambiamento e questo non può prescindere da un passaggio elettorale che, inevitabilmente, non sarà quello della scadenza naturale. Ma è necessario che prima dell’appuntamento con le urne ci sia un Governo capace di una risposta immediata alle emergenze del Paese, favorendo un chiarimento della situazione politica, nella logica delle coalizioni”.
Il PSD replica ricordando che, durante le consultazioni, ha esplorato più volte e con tutti i partiti, la possibilità di dare vita a un esecutivo in grado di risolvere i principali problemi del Paese. “Abbiamo sottolineato - ricorda il Segretario Paride Andreoli - l’importanza di un Governo di responsabilità e lo abbiamo proposto alla DC, pur mantenendo inalterati i rapporti con i partiti con cui, nella prospettiva elettorale, si sarebbero formate le coalizioni future. La DC ha definito la nostra proposta interessante e utile, ma ha chiesto di avere il mandato per esserne la protagonista. Era più facile - conclude il Segretario del PSD - rispondere con senso di responsabilità, come abbiamo fatto noi con la nuova formazione di Governo: responsabilità verso il Paese che da troppo soffre per l’instabilità e indeterminatezza politica”.
Andreoli prende atto di questa nuova e diversa valutazione del PDCS, apprezzandola. “Vedremo - conclude - come si tradurrà in fatti nel percorso politico futuro”.
Un Governo di unità nazionale, è invece la proposta lanciata dagli Europopolari che, a differenza della DC, non partono da un percorso predeterminato ma aprono a tutte le forze politiche. “Governi con maggioranze numeriche quasi inconsistenti - dicono gli EpS - non sono utili al Paese e non sarebbero condivisi dalla opinione pubblica che richiede anzitutto serietà e senso dello Stato”. Di qui l’appello a tutte le forze politiche perché si possa realizzare un Governo di unità nazionale che possa creare le condizioni, nel tempo, per la ripresa della normale dialettica politica fra maggioranza e opposizione. “Non siamo disponibili a sorreggere un Governo sbilanciato a sinistra - sottolineano gli EpS - e ci auguriamo che le forze politiche, in particolare il partito di maggioranza relativa, rispetto al quale abbiamo sempre mantenuto un dialogo aperto e sereno, si facciano carico delle proprie responsabilità e degli interessi della Repubblica”.
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