Si rivolge alla piazza Gian Carlo Venturini, come sempre a chiusura della Festa dell'Amicizia, piazza che rappresenta per la Dc la sua più grande legittimazione, sfociata nel successo elettorale del giugno scorso. Al contempo parla al Paese in un lungo excursus che parte dal 2023, con la crisi di Governo dopo la fuoriuscita di Rete, tenendo insieme "una maggioranza indebolita ma ancora rappresentativa", "scegliendo la strada della coerenza e della responsabilità", fino agli attuali equilibri post-elettorali.
Puntuale l'analisi dei rapporti con le forze politiche che hanno portato alla nascita di questa maggioranza dopo le consultazioni: l'asse vincente con gli alleati di Alleanza Riformista; il no di Domani Motus Liberi al progetto di coalizione; i mal di pancia dovuti alla scelta del Psd, “senza preavviso”, di coalizzarsi con Libera/Ps anziché proseguire il percorso iniziato; le distanze con Rf per le posizioni conflittuali mantenute sulla giustizia; la progressiva fiducia reciproca ricostruita con Libera; la presa d'atto della frattura insanabile con Rete. Il risultato, spiega, è “una maggioranza - Dc, Ar, Psd e Libera/Ps - all'altezza del compito”, in barba – rimarca - ai molti detrattori che si sono già lanciati in attacchi, definiti miopi, che vorrebbero un esecutivo minato da contraddizioni interne e posizioni inconciliabili. “La vera sfida – osserva però – sarà far prevalere la capacità di sintesi, la volontà di unire e non dividere".
Il focus quindi sul programma di Governo, dove l'attuazione dell'Accordo di associazione con l'Ue prossimo alla firma, è la priorità insieme a riforme istituzionali, investimenti nelle infrastrutture, cura del welfare, gestione del debito pubblico.
Annunciate dal palco, infine, le date del XXII Congresso Dc: dall'8 al 10 novembre al Kursaal.
Nel video un estratto dall'intervento di Gian Carlo Venturini, segretario Dc e la sua intervista.