Democrazia in Movimento torna alla carica contro le due Coalizioni al Ballottaggio. Non solo non ha alcuna intenzione di dare agli elettori indicazione di voto, ma vuole analizzare possibili scenari in caso di vittoria dell'una o dell'altra, “ entrambe facce – dice - della stessa medaglia”. L'incontro pubblico di questa sera sarà anche l'occasione per fare un'analisi del voto. “I 4.300 cittadini che hanno riconosciuto in Democrazia in Movimento la coerenza di una vera alternativa – sottolinea Elena Tonnini – garantiscono basi solide per proseguire con forza un progetto politico che vuole combattere il sistema”. Dalle due contendenti nessun contatto nè richiesta di incontro. “Non per inciuci o corteggiamenti – specifica Roberto Ciavatta – ma perché in una democrazia matura è fatto normale". Questione di forma, e di metodo. Guardando all'Italia, "lo ha fatto Bersani con i 5 Stelle". Non è stato fatto – spiega – perché implicitamente ci avrebbero riconosciuto centralità politica.” Federico Pedini Amati fa invece notare che non sono mancati attacchi o – peggio – sviolinate. Fatto grave in un paese spaccato in tre – accusa - soprattutto da parte di chi sbandiera la volontà di collaborazione con società civile e opposizioni. Si aggiungono le critiche “a chi prova a scopiazzare maldestramente il programma di Democrazia in Movimento” o a chi puntava il dito contro l'uso di megafoni per poi utilizzarli a sua volta. Non manca anche un riferimento all'appoggio di Marino Grandoni a San Marino Prima di Tutto. "E' la seconda volta che scrive in vent'anni", fa notare Ciavatta. "La prima fu per negare interessi nel Polo della Moda". A chi giova? Si chiede Pedini Amati. "A chi dice di sostenere o a chi non sostiene?
Monica Fabbri
nel video Federico Pedini Amati di MDSI
Monica Fabbri
nel video Federico Pedini Amati di MDSI
Riproduzione riservata ©