E' il terzo esposto di Rete-Mdsi sul cosiddetto “Caso Titoli”. Nel mirino due decreti - il 79 e l'87 - emessi dal governo a luglio nell'arco di 10 giorni: “prima spostando su Banca Centrale la facoltà di allocare quasi 50 milioni di fondi pensioni – dice Emanuele Santi – e immediatamente dopo riaffidando all'ente gestore tutte le sue prerogative”. Un arco temporale creato ad hoc e sospetto, per Rete, che chiede alla magistratura di fare chiarezza.
Esposto strettamente collegato ai fatti discesi dalle dimissioni di Capuano: “Paradossale – prosegue la Tonnini - che il governo non dia risposte sulla destinazione dei fondi, mentre sia pronto a fare un proprio esposto sulle mosse della Polizia Giudiziaria che sta indagando proprio su quel caso”. Sul dibattito in Aula torna anche Roberto Ciavatta: “I consiglieri di maggioranza hanno mentito – dice - perché la relazione di servizio della polizia giudiziaria non è riservata, l'iter è chiaro, Capuano era stato avvisato delle perquisizioni. Non vorrei – lancia la provocazione – che l'esito dell'esposto del Governo possa rappresentare l'archiviazione di altri provvedimenti”. Sullo sfondo restano le dimissioni dello stesso consigliere da membro della commissione giustizia, con Federico Pedini Amati che torna a dire: “Il governo sposta l'attenzione sulle indagini relative alle perquisizioni, senza rispondere o fare chiarezza sulle possibili ingerenze sulla magistratura”
AS
Nel video, l'intervista ad Elena Tonnini, consigliere Rete
Esposto strettamente collegato ai fatti discesi dalle dimissioni di Capuano: “Paradossale – prosegue la Tonnini - che il governo non dia risposte sulla destinazione dei fondi, mentre sia pronto a fare un proprio esposto sulle mosse della Polizia Giudiziaria che sta indagando proprio su quel caso”. Sul dibattito in Aula torna anche Roberto Ciavatta: “I consiglieri di maggioranza hanno mentito – dice - perché la relazione di servizio della polizia giudiziaria non è riservata, l'iter è chiaro, Capuano era stato avvisato delle perquisizioni. Non vorrei – lancia la provocazione – che l'esito dell'esposto del Governo possa rappresentare l'archiviazione di altri provvedimenti”. Sullo sfondo restano le dimissioni dello stesso consigliere da membro della commissione giustizia, con Federico Pedini Amati che torna a dire: “Il governo sposta l'attenzione sulle indagini relative alle perquisizioni, senza rispondere o fare chiarezza sulle possibili ingerenze sulla magistratura”
AS
Nel video, l'intervista ad Elena Tonnini, consigliere Rete
Riproduzione riservata ©