"Nel prendere atto delle dimissioni di Pier Marino Mularoni desidero rilevare come UPR non abbia mai inteso nascondersi dietro un dito rispetto la cosiddetta questione morale che, nell'ambito della vicenda denominata "Conto Mazzini", vede purtroppo chiamati direttamente in causa alcuni dei suoi esponenti.
La nostra forza politica non ha mai inteso neppure trincerarsi dietro a dichiarazioni di circostanza. Non lo ha mai fatto in questi mesi e non intende farlo ora.
Sappiamo bene quanto pesi, in questo momento, l'esigenza di chiarezza e di legalità che nasce dal Paese.
Sappiamo altresì molto bene, come la certezza del diritto sia, più che mai, un imperativo categorico.
Chi ha commesso eventuali condotte illecite - a prescindere dal partito o movimento in cui milita - deve rispondere penalmente ma, nel contempo, deve essere garantito il rispetto dei diritti della difesa.
Gli esponenti UPR coinvolti nella vicenda "Conto Mazzini" hanno sempre ribadito la piena disponibilità a far sì che ogni tipo di ombra venisse rimossa, collaborando con l'Autorità Giudiziaria a cui confermiamo la nostra fiducia nel rispetto della sua autonomia.
Alcuni di loro lo hanno fatto - non solo - scegliendo di dimettersi irrevocabilmente, già nel marzo scorso, dagli incarichi del Movimento ma anche dal ruolo di membro del Consiglio Grande e Generale.
Una cosa non secondaria e rilevante rispetto a quanto in altre forze politiche - per situazioni analoghe - dove ci sono altrettanti indagati illustri che, senza colpo ferire, continuano a ragionare di politica come se niente fosse. Ma tant'è. Tutto questo a riprova del fatto che non ci sono state, non ci sono e non ci saranno mai volontà, legate al mantenimento di chissà quali rendite di posizioni specifiche, per porre freni, ingerire o ricercare ipotetici vantaggi a discapito dell'accertamento della verità.
La manifesta inadeguatezza dell'azione di Governo prospetterà, a breve, possibili accelerazioni politiche.
Sappiamo bene che il percorso verso il rinnovamento passerà sicuramente attraverso nuove strade, scelte tortuose, necessarie e anche radicali.
Andando anche oltre all'esperienza UPR.
Non saremo certamente noi, qualora sia necessario, a non metterci in discussione a non prenderle ne tantomeno ad evitarle."
Marco Podeschi, Presidente Unione per la Repubblica
"In riferimento alla sostituzione di Pier Marino Mularoni, UPR si muoverà linearmente coinvolgendo tutti gli amici presenti negli organismi del Movimento.
Partendo dalla valutazione di un percorso che va incanalato su due precisi binari.
Il rinnovamento della classe dirigente intrapreso con difficoltà in queste settimane.
Il Congresso del Movimento celebrato nel maggio 2013 che ha costruito uno scenario nuovo.
Ricordo che nel 2012, infatti, la nostra lista ha ospitato candidati indipendenti ed provenienti dal Movimento “Arengo e Libertà” che hanno poi scelto di diventare parte integrante del progetto UPR, abbandonando il loro percorso originario in quanto esauritosi.
Amici ed amiche che, pur provenendo da ambiti diversi, non sono usciti di scena dopo il voto ma si sono immediatamente rimboccati le maniche lavorando nel Movimento nonostante il ruolo di opposizione.
Alcuni di loro sono entrati in Organismi Istituzionali, altri negli organi del Movimento e altri ancora sono tra i candidati per le imminenti Giunte di Castello.
Si tratta di un percorso che per noi rappresenta un valore ma soprattutto - e voglio sottolinearlo - un discrimine importante su cui il Movimento intenderà fare una valutazione corale con tutti gli organismi".
Nicola Selva, Coordinatore Unione per la Repubblica
La nostra forza politica non ha mai inteso neppure trincerarsi dietro a dichiarazioni di circostanza. Non lo ha mai fatto in questi mesi e non intende farlo ora.
Sappiamo bene quanto pesi, in questo momento, l'esigenza di chiarezza e di legalità che nasce dal Paese.
Sappiamo altresì molto bene, come la certezza del diritto sia, più che mai, un imperativo categorico.
Chi ha commesso eventuali condotte illecite - a prescindere dal partito o movimento in cui milita - deve rispondere penalmente ma, nel contempo, deve essere garantito il rispetto dei diritti della difesa.
Gli esponenti UPR coinvolti nella vicenda "Conto Mazzini" hanno sempre ribadito la piena disponibilità a far sì che ogni tipo di ombra venisse rimossa, collaborando con l'Autorità Giudiziaria a cui confermiamo la nostra fiducia nel rispetto della sua autonomia.
Alcuni di loro lo hanno fatto - non solo - scegliendo di dimettersi irrevocabilmente, già nel marzo scorso, dagli incarichi del Movimento ma anche dal ruolo di membro del Consiglio Grande e Generale.
Una cosa non secondaria e rilevante rispetto a quanto in altre forze politiche - per situazioni analoghe - dove ci sono altrettanti indagati illustri che, senza colpo ferire, continuano a ragionare di politica come se niente fosse. Ma tant'è. Tutto questo a riprova del fatto che non ci sono state, non ci sono e non ci saranno mai volontà, legate al mantenimento di chissà quali rendite di posizioni specifiche, per porre freni, ingerire o ricercare ipotetici vantaggi a discapito dell'accertamento della verità.
La manifesta inadeguatezza dell'azione di Governo prospetterà, a breve, possibili accelerazioni politiche.
Sappiamo bene che il percorso verso il rinnovamento passerà sicuramente attraverso nuove strade, scelte tortuose, necessarie e anche radicali.
Andando anche oltre all'esperienza UPR.
Non saremo certamente noi, qualora sia necessario, a non metterci in discussione a non prenderle ne tantomeno ad evitarle."
Marco Podeschi, Presidente Unione per la Repubblica
"In riferimento alla sostituzione di Pier Marino Mularoni, UPR si muoverà linearmente coinvolgendo tutti gli amici presenti negli organismi del Movimento.
Partendo dalla valutazione di un percorso che va incanalato su due precisi binari.
Il rinnovamento della classe dirigente intrapreso con difficoltà in queste settimane.
Il Congresso del Movimento celebrato nel maggio 2013 che ha costruito uno scenario nuovo.
Ricordo che nel 2012, infatti, la nostra lista ha ospitato candidati indipendenti ed provenienti dal Movimento “Arengo e Libertà” che hanno poi scelto di diventare parte integrante del progetto UPR, abbandonando il loro percorso originario in quanto esauritosi.
Amici ed amiche che, pur provenendo da ambiti diversi, non sono usciti di scena dopo il voto ma si sono immediatamente rimboccati le maniche lavorando nel Movimento nonostante il ruolo di opposizione.
Alcuni di loro sono entrati in Organismi Istituzionali, altri negli organi del Movimento e altri ancora sono tra i candidati per le imminenti Giunte di Castello.
Si tratta di un percorso che per noi rappresenta un valore ma soprattutto - e voglio sottolinearlo - un discrimine importante su cui il Movimento intenderà fare una valutazione corale con tutti gli organismi".
Nicola Selva, Coordinatore Unione per la Repubblica
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