La politica diserta il richiamo del capo dello stato perché la tensione resta più che mai alta, mentre inizia il conto alla rovescia per il voto. Giorgio Napolitano si dice “spettatore di un clima esasperato”, ma reagisce: “non mi farò schiacciare dalle preoccupazioni”. 48 ore al B-day, 48 ore in cui Roma sarà blindata per le proteste annunciate dagli studenti. Già scanditi gli appuntamenti: alle 9 il Cavaliere parlerà al Senato, alle 16 alla Camera; fiducia entro il pomeriggio di martedì. Per la maggioranza è il rush finale verso quota 316 preferenze. Una corsa che fa salire la tensione sul mercato dei voti: “Chi si vende fa rabbrividire” – dice Casini che guarda ai finiani e chiude definitivamente al premier: “Si dimetta ora. Noi il primo, non il terzo polo”. Conto alla rovescia e Fli va l’attacco con Fini in tv che dice: “Non ci fidiamo. Se avrà 10 voti in più, mi dimetterò”. Mentre il PDL contrattacca con l’ultimatum a Futuro e Libertà: “Scelga o noi o Bersani” e La Russa che già esulta “Fallita l’offensiva dei numeri, avremo più voti delle sinistre”.
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