Ultimi giorni a disposizione dei 364 candidati e delle 11 liste, per rivolgersi agli elettori e sollecitare il voto di preferenza. Dal 22 ottobre si susseguono incontri, comizi, confronti e altre forme di propaganda, per illustrare programmi e progetti, per convincere gli aderenti e, ancora di più, gli indecisi. L'appello della Reggenza, in apertura della campagna elettorale, era stato quello di assicurare uno svolgimento trasparente e sereno delle attività promozionali e propagandistiche, una sollecitazione ad un un clima elettorale degno e rispettoso della autentica democrazia che alla Repubblica appartiene. Per comunicare con gli elettori si fa ricorso ad ogni mezzo, dai canali tradizionali a quelli più innovativi. Con i social network a svolgere un ruolo mai esercitato prima, di confronto e dibattito costante e in tempo reale. Nel paese si moltiplicano le iniziative e con esse anche le polemiche fra le liste in competizione, con scambio di accuse, contestazioni e messaggi non sempre cortesi. Non mancano le denunce, gli esposti in tribunale. Un clima elettorale che sembra surriscaldarsi man mano che si avvicina alla scadenza del 11 novembre. Come noto gli elettori chiamati ad esprimersi sono 33.106, di cui 21.898 residenti e 11.208 i cittadini all’estero.
Si moltiplicano i sondaggi, commissionati dalle liste e dalle coalizioni, si inseguono le indagini per conoscere le intenzioni di voto dei sammarinesi, i trend elettorali. Non sempre sovrapponibili gli esiti, che possono variare a seconda del committente e della società di rilevazioni statistiche. Del resto conoscere realmente le intenzioni dei sammarinesi non è cosa facile, sia per la ristrettezza del campione e sia per la storica riservatezza degli elettori. Difficile, quindi, valutare a priori l'esito delle urne. Solo lo spoglio della sera di domenica prossima ci dirà chi governerà il Paese nella prossima legislatura e chi siederà in consiglio nei cinque anni a venire. Se poi nessuna forza ottenesse il previsto 51% dei consensi, si tornerebbe a votare, due settimane dopo, il 25 novembre, per l'eventuale ballottaggio. Ma anche di questo è prematuro parlare.
Sergio Barducci
Si moltiplicano i sondaggi, commissionati dalle liste e dalle coalizioni, si inseguono le indagini per conoscere le intenzioni di voto dei sammarinesi, i trend elettorali. Non sempre sovrapponibili gli esiti, che possono variare a seconda del committente e della società di rilevazioni statistiche. Del resto conoscere realmente le intenzioni dei sammarinesi non è cosa facile, sia per la ristrettezza del campione e sia per la storica riservatezza degli elettori. Difficile, quindi, valutare a priori l'esito delle urne. Solo lo spoglio della sera di domenica prossima ci dirà chi governerà il Paese nella prossima legislatura e chi siederà in consiglio nei cinque anni a venire. Se poi nessuna forza ottenesse il previsto 51% dei consensi, si tornerebbe a votare, due settimane dopo, il 25 novembre, per l'eventuale ballottaggio. Ma anche di questo è prematuro parlare.
Sergio Barducci
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