A meno di nove giorni dalle elezioni politiche il tema politica è stato depennato dagli argomenti principali della campagna elettorale. Oggi, nonostante “l’ultimo viaggio della speranza” a Roma, San Marino rimane in black list. L’avvio dell’iter di ratifica non c’è. Così come è evidente che “il viaggio della speranza” è stato mal digerito dal movimento di riferimento del Segretario agli Esteri che, in barba alla tanto decantata concordia tra alleati, è stato bellamente escluso dalla trasferta romana. Non si è trattato, badate bene, di un caso ma di un piccolo assaggio di quelli che sono i reali desideri – più o meno celati – di PDCS e PSD sul futuro che verrà in caso di vittoria. Intanto si continua a rincorrere risultati improbabili – vagheggiando magari di un parco tecnologico e scientifico senza forma – omettendo di dire che, fra qualche mese, il problema principale sarà quello di reperire le risorse per pagare le pensioni e gli stipendi pubblici. E’ mancata negli ultimi quattro anni una nuova visione per la politica estera sammarinese, soprattutto nel rapporto con l’Unione Europea. Il governo non è riuscito neanche a mettere a frutto i numerosi viaggi in estremo oriente per promuovere in nostro sistema economico ed attirare potenziali investitori: di detti viaggi rimarranno solo le foto dei vari Segretari di Stato sorridenti. L’UPR vuole dare discontinuità, rilanciando la politica estera e riorganizzando il Dipartimento Affari Esteri che deve assistere il sistema economico, attirando investimenti e promuovendo l’immagine del Paese. Antonella Mularoni, in occasione del Forum – Italia San Marino disse: “siamo stati degli artisti a incappare nella procedura rafforzata del Moneyval”. C’è però una contraddizione. Se nel 2008 l’attuale Segretario di Stato per gli Affari Esteri ha rappresentato la svolta verso la gestione fallimentare della politica estera del PSD nel biennio 2006 – 2008, oggi si trova a condividere l’alleanza con chi – appena quattro anni fa – venivano da lei additati come i principali responsabili del disastro. Ne vedremo delle belle.
Comunicato stampa
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