Enrico Letta si è mostrato ottimista ieri incontrando la stampa estera: "Vedo il governo stabile e concentrato. Non credo ci saranno conseguenze da vicende esterne", ovvero dai guai giudiziari di Berlusconi. Quanto all'ineleggibilità del Cavaliere, "è una questione di dinamica parlamentare, il governo non c'entra". Parole che non piacciono al Pdl: "Mi aspettavo più coraggio", dice Sandro Bondi. Segno di un nervosismo condiviso dal Cavaliere, che si sente sotto attacco giudiziario e gradirebbe maggiore solidarietà dal capo del governo. Lui, invece, preferisce concentrarsi sulle cose da fare: a cominciare dal pacchetto lavoro, in arrivo la prossima settimana, ma senza sforare i vincoli imposti dall'Ue; per proseguire con il fronte europeo dove, oltre a risultati sul fronte del lavoro giovanile e dell'unione bancaria, l'Italia insisterà per strappare lo scorporo dei fondi strutturali dai bilanci nazionali. Intanto il governo mette la sua prima fiducia alla Camera, sul decreto per le emergenze ambientali. Vuole superare l'ostruzionismo dei Cinquestelle, che accusano "nel decreto è stato infilato di tutto".
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