Sarà il commissario della legge Alberto Buriani ad occuparsi dell’esposto presentato da tre membri della commissione di inchiesta sulla fuga di notizie. In settimana, forse già prima della nuova riunione dell’organismo, prevista per martedì, il magistrato convocherà i tre commissari, appartenenti a due partiti della maggioranza, che oltre all’esposto hanno presentato un dossier sui lavori della commissione e su quanto è poi apparso in relazione ai suoi contenuti negli organi di stampa.
Una iniziativa partita a pochi giorni dalla conclusione del mandato di inchiesta – fissato per il 31 gennaio – momento più delicato e nel quale si tirano le somme sulla documentazione e le testimonianze raccolte. I depositari dell’esposto ribadiscono che fin dall’inizio era stato preso un impegno preciso da parte di tutti, e a garanzia della maggiore segretezza le riunioni spostate nella casa del Castello di Città.
Ciò non ha impedito la fuga di notizie. “Il più delle volte di parte”, sostengono i tre commissari, che non hanno gradito il fatto che dei rappresentanti consiliari siano venuti meno al loro ruolo e alle loro responsabilità.
Una iniziativa partita a pochi giorni dalla conclusione del mandato di inchiesta – fissato per il 31 gennaio – momento più delicato e nel quale si tirano le somme sulla documentazione e le testimonianze raccolte. I depositari dell’esposto ribadiscono che fin dall’inizio era stato preso un impegno preciso da parte di tutti, e a garanzia della maggiore segretezza le riunioni spostate nella casa del Castello di Città.
Ciò non ha impedito la fuga di notizie. “Il più delle volte di parte”, sostengono i tre commissari, che non hanno gradito il fatto che dei rappresentanti consiliari siano venuti meno al loro ruolo e alle loro responsabilità.
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